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Cronaca

JESI Polpette avvelenate in giardino, la cagnolina Luna riesce a salvarsi

Migliora la cucciola, la famiglia denuncia ai Carabinieri l’accaduto e chiede al Sindaco maggior sicurezza nella zona buia del quartiere

JESI, 14 dicembre 2021 «A colui/colei cha ha avuto il coraggio e la malvagità di gettare del veleno in questo giardino privato, dove abita una dolcissima cagnolina che ha avuto la sfortuna di ingerirlo, vergogna!!!».


Inizia così lo sfogo di Aldo, il papà di Luna (come lui stesso si definisce), che ieri ha sporto denuncia ai Carabinieri dopo l’avvelenamento della cucciola di un anno e mezzo.

«Per la mia famiglia sono state ore di ansia e disperazione: Luna è una cucciola molto affettuosa che non ha mai fatto del male a nessuno!», sottolinea il papà jesino che racconta l’agonia di quelle ore.

Alle 11 circa della mattina di domenica scorsa, 12 dicembre, Aldo Nicoletti aveva notato che la sua cagnolina stava mangiando qualcosa nel giardino di casa, in via Raffaello Sanzio, al civico 69, vicino la recinzione che confina con la stradina buia che porta in via Beniamino Gigli.

Dopo un’oretta la povera cucciola ha iniziato a essere scossa da tremiti fino a non riuscire più a reggersi in piedi, iniziando a sbattere gli occhi.

Preoccupatissima, la famiglia chiama immediatamente il numero d’emergenza della clinica veterinaria nella zona industriale di Jesi, e lì la portano subito per i relativi accertamenti. Dai sintomi le dottoresse capiscono che si trattava di intossicazione, presumibilmente da un organo fosforico di tipo diserbante, e provvedono a eseguire una lavanda gastrica, le analisi del sangue e un trattamento di flebo per ripulirlo, somministrando anche un calmante per i tremori.

Sono occorse almeno sei ore prima che i dottori comunicassero un lieve miglioramento della cucciola alla famiglia, la quale era rimasta in attesa di notizie dalla clinica fino le 18.35. Ore di ansia e disperazione che sono proseguite per tutta la notte, visto che la cucciola era in osservazione per tutte le ore notturne, nella speranza che la terapia funzionasse e che Luna riuscisse a reagire perché non era ancora fuori pericolo. 

Luna oggi è tornata a casa, è riuscita a vincere la sua lotta contro il veleno, ma avrà bisogno di continue cure e un’alimentazione dedicata per il resto della sua vita.

Intanto Aldo e la famiglia ringraziano dottoresse e dottori della clinica Carotti – Giardinieri Francella per il loro zelo e la dedizione alla cura degli animali e condannano fortemente certi comportamenti irresponsabili.

«E se al suo posto ci fosse stato un bambino piccolo? – evidenzia allarmata la famiglia -. Questo è stato un gesto criminale di persone senza cuore che non sono degne neanche di essere chiamate tali, se la prendono con i più deboli e gli indifesi, siano essi uomini, donne o animali».


Dopo questa devastante esperienza la famiglia Nicoletti è determinata a promuovere una campagna di sensibilizzazione sugli effetti nocivi di azioni come questa e a incalzare il sindaco Massimo Bacci affinché la zona buia del quartiere venga finalmente messa in sicurezza con una maggiore illuminazione, come chiedono da anni i residenti.

(Redazione)

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