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Cronaca

Jesi «Preghiamo per la pace», in 1.000 a San Giuseppe per la fine del Ramadan

La celebrazione collettiva dei musulmani si è svolta alla Palestra Carbonari e nell’area verde adiacente alla struttura sportiva, poi la festa prosegue in famiglia

Jesi – C’è chi ha preso un giorno di ferie al lavoro, chi qualche ora di permesso, i bambini non sono andati a scuola, la comunità islamica che fa riferimento al Centro culturale islamico Al Huda di Jesi e i praticanti della Vallesina, sono accorsi numerosi a una delle celebrazioni più importanti dell’anno, la festa di fine Ramadan, dopo 30 giorni di digiuno.

Appuntamento stamattina alle 8.30, presso la Palestra Carbonari e nell’area verde adiacente alla struttura, che ha radunato circa 1.000 partecipanti.

Presenti per augurare una buona festa, insieme al presidente del Centro culturale islamico Elanouar el Miloudi, le istituzioni cittadine:m rappresentate dal vice sindaco Samuele Animali, e dalle assessore Valeria Melappioni e Loretta Fabrizi.

C’erano anche i componenti del neo eletto Comitato di quartiere: il presidente Andrea Bordoni, la vice Marina Ciarmatori, Giorgio Pittori e Anna Bellu.

La preghiera era distinta tra uomini e donne, ognuno nei propri spazi, ma entrambi vestiti elegantemente per l’occasione, anche i bambini e le bambine agghindati a festa. Il clima era quello della festa grande, della gioia di condividere con la comunità una celebrazione importante.

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«E’ sempre un’emozione accogliervi in questa festa che è di tutta la città – ha sottolineato il vice sindaco Samuele Animali -. Quest’anno più che mai è importante pregare, non solo per i nostri desideri ma anche per la pace, in questo mondo martoriato dalle guerre ci uniamo a voi nella preghiera. Il fatto che viviamo in questa città tutti insieme testimonia che le differenze che ci sono rappresentano una fonte di ricchezza e la città sta crescendo anche grazie a voi».

«Una delle testimonianze di questo sviluppo, è la nuova casa per la vostra comunità, presentata di recente e che servirà a pregare e lavorare insieme. Che oggi sia per tutti voi un bel giorno di festa e di pace, che porti serenità nelle vostre famiglie».

La festa cade proprio il giorno successivo alla fine del digiuno e prevede la celebrazione con la comunità, nella preghiera collettiva, per poi proseguire i festeggiamenti ognuno nelle proprie case, con un lauto banchetto preparato dalle donne che per la loro premura riceveranno un dono dal marito e dai figli.

«La preghiera di Eid Al Fitr rappresenta il festeggiamento spirituale della fine del mese sacro di Ramadan – ha spiegato Elanouar el Miloudi -, un momento di incontro e di condivisione, dove tutta la comunità si ritrova per augurarsi che tutto il sacrificio del digiuno, durato 30 giorni, venga accettato insieme a tutte le opere di bene effettuate in modo più accentuato durante questo mese. Ed è anche un momento che la stessa comunità islamica condivide con le altre comunità di fede diverse».

«Una bella occasione per incontrarsi e conoscere più da vicino le tradizioni della comunità islamica con cui condividiamo la vita di quartiere – ha spiegato il presidente del Comitato, Andrea Bordoni -. La conoscenza dell’altro è alla base dell’integrazione. Tra qualche giorno ci incontreremo con i rappresentanti del Centro islamico per condividere con loro i progetti del quartiere, gli interventi di riqualificazione, come quello al Parco Granita e gli eventi da organizzare, come Vallesinariusa. L’obiettivo è quello di coinvolgere anche loro nella vita di comunità».

A presidiare la sicurezza e la regolazione del traffico gli agenti del Commissariato e le pattuglie della Polizia Locale.

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