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Cronaca

JESI “PRESEPI AD ARTE”, OPERE IN CERAMICA RAKU AL MUSEO DIOCESANO

Elisa Latini, insegnante di scultura del “Camaleonte” mentre è intenta a smaltare i pezzi in questione

Elisa Latini, insegnante di scultura del “Camaleonte” mentre è intenta a smaltare i pezzi in questione (foto CriCo)

In esposizione al Museo Diocesano ci sono diversi lavori divisi in due sezioni

In esposizione al Museo Diocesano ci sono diversi lavori divisi in due sezioni (foto CriCo)

I coloratissimi presepi, firmati da Emma C., Gaia, Emma T., Sara, Bianca Maria, Alice, Margherita e Rebecca (foto CriCo)

I coloratissimi presepi, firmati da Emma C., Gaia, Emma T., Sara, Bianca Maria, Alice, Margherita e Rebecca (foto CriCo)

Le opere degli adulti, fatte di materiali diversi come la terracotta, il bronzo, la cera d’api, radici (foto CriCo)

Le opere degli adulti, fatte di materiali diversi come la terracotta, il bronzo, la cera d’api, radici (foto CriCo)

La parte pratica, vale a dire le smaltature e la cottura delle statuine del presepio, che poi è stato esposto al diocesano (foto CriCo)

La parte pratica, vale a dire le smaltature e la cottura delle statuine del presepio, che poi è stato esposto al diocesano (foto CriCo)

JESI, 23 dicembre 2015  –  Sono presepi realizzati dai corsisti e dai docenti dei corsi di scultura dell’Associazione artistica “Il Camaleonte” (via Roma, 18A). E si possono ammirare in bella mostra al museo diocesano, sino al 9 gennaio prossimo.

Nell’ambito dell’iniziativa “Presepi ad arte” si è tenuto anche il workshop (Il 20 scorso), curato dalla ceramista Paola Zago, veneziana, quando in piazza Federico II si sono svolte le spettacolari cotture delle opere in ceramica raku, realizzate per l’occasione. La giornata di cottura è iniziata con la spiegazione del colore raku, la consegna di una tabella di materie prime e la preparazione di una cristallina, per apprendere le modalità di esecuzione. Quindi, la parte pratica, vale a dire le smaltature e la cottura delle statuine del presepio, che poi è stato esposto al diocesano.

In esposizione, dunque, ci sono diversi lavori divisi in due sezioni: la prima dedicata ai bambini che frequentano il corso con i loro coloratissimi presepi, firmati da Emma C., Gaia, Emma T., Sara, Bianca Maria, Alice, Margherita e Rebecca. La seconda con le opere degli adulti, fatte di materiali diversi come la terracotta,  il bronzo, la cera d’api, radici, che portano la firma di Serena Marasca, Lucia Toccafondo, Paola Fortuna.

Dei presepi in ceramica raku «uno rimarrà al museo l’altro sarà destinato allo sponsor (la pizzeria 0731)», ci spiega Elisa Latini, autrice delle due opere,  insegnante di scultura  del “Camaleonte” mentre è intenta a smaltare i pezzi in questione. Gli altri ritorneranno agli autori, Caterina Marzioni, Giovanna, Chiara Bizzarri, Catia Buratti.

«Questo progetto – dice ancora – è legato alla realizzazione di presepi tra tradizione e contemporaneità, finalizzato a sostenere la didattica nell’ambito della nostra associazione artistica. Noi svolgiamo corsi per bambini e adulti che praticamente durano tutto l’anno, tranne una breve pausa estiva, di disegno e pittura, con Andrea Silicati, e scultura, che sono il nostro “fiore all’occhiello” . Inoltre, un centro estivo per bambini e anche corsi di fotografia e ceramica».

A proposito di ceramica, quella raku. Per chi non lo sapesse, visto che se ne parla tanto, è una tecnica giapponese nata in sintonia con lo spirito zen – l’origine è legata alla cerimonia del tè – finalizzata ad esprimere la gioia di vivere, la comodità, la rilassatezza, la piacevolezza (questo significa raku). E per farlo usa materiali poveri e forme semplici, una filosofia che rifiuta ostentazione e pesantezza delle opere, esaltando l’armonia delle piccole cose, la bellezza nella semplicità, la naturalezza delle forme.

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