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Cronaca

Jesi Falchi dell’Imperatore, nuove telecamere al nido di Federico e Ginevra

Il veterinario Gianluca Tiroli monitora la situazione della coppia di rapaci, sarà montata una tecnologia ad alta risoluzione, posizionata per una maggiore visibilità, le ultime novità dalla torre

Jesi – Sopralluogo nell’ormai famosa torre di San Floriano, in Piazza Federico II, nido dei falchi pellegrini Federico e Ginevra, gli ormai famosi Falchi dell’Imperatore, da parte del loro veterinario personale Gianluca Tiroli.

Tiroli, fondatore del progetto di osservazione e nidificazione dei falchi pellegrini in cattività, ovvero in area urbanizzata, nei giorni scorsi, insieme all’assessore all’ambiente Alessandro Tesei, è salito sulla torre per verificarne la situazione. Osservata quindi la sicurezza del sito, la condizione attuale dopo circa un anno dalla precedente ispezione.

«L’ ultima volta che sono salito era lo scorso autunno quando c’era una situazione di pericolo per i falchi che si andavano ad incastrare nella rete antipiccione, problema poi risolto» ha documentato Tiroli.

«Ora volevo vedere un po’ quello che era successo durante il periodo di cova di quest’anno, terminato a fine aprile con la nascita di tre pulli e programmare anche l’applicazione di telecamere nuove con una più alta risoluzione e con il loro posizionamento in due aree strategiche che mi permettano di osservare con più precisione tutto il periodo dell’accoppiamento, la deposizione delle uova, la cova, la schiusa, e l’involamento».

«Tutto con maggiore precisione, perché la telecamera che c’è attualmente ha una bassa risoluzione e una qualità di immagine che non è più adeguata, soprattutto ora che gli animali si spostano notevolmente e non nidificano più sopra la casetta da me posizionata», ha sottolineato.

Gianluca Tiroli

«Con la nuova attrezzatura e il giusto posizionamento potrò documentare in pienezza la bellezza dell’evento. Abbiamo quindi deciso di porre telecamere nuove, una che riprenda dall’alto tutta l’area del nido, che ora ha esteso il suo perimetro all’intero piano calpestabile, e l’altra sotto la cassettina che ho posizionato e che i falchi spontaneamente hanno scelto per la deposizione delle uova».

«Durante l’ispezione, però, c’è stata anche una nota dolente – ha raccontato il veterinario -, abbiamo infatti rinvenuto gli scheletri dei due piccoli falchetti dei quali avevamo perso le tracce dal mese di giugno scorso. In realtà i pulli erano tre e per il primo mese li abbiamo osservati nel nido mentre muovevano i loro primi passi e venivano imboccati dalla madre Ginevra».

«Poi, dopo un breve periodo di buio (dovuto alla mancanza di elettricità nella torre interessata dai lavori comunali al teatro di San Floriano, ndr) una volta riprese le immagini dei due falchetti non c’era più traccia e la telecamera fissa sul nido non ci ha permesso di spaziare nella ricerca».

«Le cause del decesso non possono essere stabilite ma sicuramente non sono stati predati da altri animali perché i loro resti erano lì, a pochi metri dal nido. La natura quindi ha fatto il suo corso. Abbiamo però trovato anche una cosa curiosa: l’anellino di un piccione viaggiatore polacco».

«Ora non credo che il piccione abbia viaggiato dalla Polonia alla Vallesina ma, come mi hanno confermato i miei colleghi colombofili, è probabile che sia stato acquistato da qualche allevatore della Vallesina che lo utilizzava come riproduttore o viaggiatore, magari allenandolo per le gare di fondo, quando è stato catturato dai falchi e portato nella torre».

«Un’ ultima cosa importante da dire, è il fatto che i falchi Federico e Ginevra continuano a usare la torre come riparo o luogo dove cibarsi anche in questo periodo che non è di accoppiamento e riproduzione quindi, cosa rarissima per questi animali selvatici, la città è diventata il loro nido in pianta più o meno stabile, il loro habitat naturale».

Il progetto di Gianluca Tiroli quindi continua il suo volo e plana sull’uso di nuove e avanzate tecnologie che permetteranno l’osservazione del falchi ancora più da vicino e, si spera, anche su nuove piattaforme. Auspicabile, infatti, l’attivazione di un link che possa permettere l‘osservazione in tempo reale dei volatili anche da parte di tutti noi.

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