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Cronaca

JESI VECCHIO OSPEDALE, BACCI FA IL COLPACCIO ALLA TAVOLA ROTONDA DEI SINDACATI: “FIRMATA DALLA REGIONE LA DETERMINA PER L’ABBATTIMENTO”

JESI, 20 maggio 2017 – L’assist a Massimo Bacci gli è stato servito su un piatto d’argento, mandandolo in solitaria a depositare la palla in rete. Alla tavola rotonda organizzata da Cgil, Cisl e Uil sulla “Jesi del 2050” (già, avete letto bene), gli aspiranti allo scranno cittadino più alto della città (Massimo Bacci, Massimiliano Lucaboni, Samuele Animali,  Silvia Gregori e il candidato consigliere M5S Michele Giacché) hanno risposto pensando alla Jesi di oggi e di domani (ovvero al prossimo quinquennio).

Lavoro, tasse, sanità, integrazione: argomenti sui quali i confederali hanno incalzato i futuri amministratori cittadini. Certo, ognuno di loro ha ribadito la propria ricetta ma Bacci ha messo tutti in fila quando come il più classico dei coupe de théâtre ha dichiarato che “la Regione aveva firmato proprio alcuni giorni fa la determina di assegnazione per l’abbattimento dell’ospedale che sicuramente avverrà entro l’autunno”. A quel punto il confronto tra i candidati a sindaco (eccezion fatta per il movimento 5 Stelle che, come detto, ha delegato un candidato consigliere) si è semplicemente derubricato a una dichiarazione d’intenti.

Il vecchio nosocomio di Viale della vittoria sarà raso al suolo, ma cosa sorgerà al suo posto? Sul futuro da realizzare l’unica convergenza tra i capilista ha riguardato un concorso di idee, ovvero progetti di esperti che diano risposto sulla riqualificazione dell’area. Fermo restando che la parte antica dell’ospedale ovviamente non si tocca. Ma per i sindacati è stato più che sufficiente apprendere l’imminenza dei lavori, la ripartenza che significherà cercare manodopera e rimettere in moto il volano dell’economia locale.

La differenza è tutta qui. Mentre Pd, Lega Nord, sinistra radicale, movimento 5 Stelle e Libera Azione – Forza Italia, si affidano al loro programma, la falange di Massimo Bacci si chiude a riccio sui progetti. Il Sindaco uscente risponde dove si sente forte (telecamere installate a San Giuseppe e lavoro) mentre i suoi avversari incalzano sulla Torre Erap bocciata sia da Samuele Animali sia da Massimiliano Lucaboni. E sul Pronto Soccorso è stato un fuoco di fila contro l’Asur jesina e quella regionale, scaricando di fatto le responsabilità dell’organizzazione alla politica regionale, con un Partito democratico che gettava la palla in tribuna (Pirani: “C’è la necessità di regolare l’Area Vasta”).

Differenze di opinione anche sui rifiuti. Il tema centrale da mesi è la creazione di un’unica centrale, ovvero di un soggetto provinciale che gestisca la raccolta e lo smaltimento. Ma se sono tutti d’accordo nell’avere una città pulita e soprattutto limitare al massimo il costo della Tari per il cittadino, sulla politica da intraprendere le strade divergono. Morale, a Jesi il cittadino paga una tassa e pure pesante mentre lo stesso cittadino se abita a Bolzano paga solo quello che porta in discarica. Forse si dovrebbe ragionare su questo semplice aspetto.

Insomma, in attesa che arrivi la Jesi del 2050 i cittadini dovranno decidere gli amministratori del prossimo quinquennio. Un tempo molto più limitato…

(redazione)

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