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Cronaca

Jesi Via Roma: le proteste vanno a segno, circolazione ripristinata in anticipo

La due giorni di intenso traffico e di lunghe code causate dai lavori di Viva Servizi aveva sollevato tante polemiche, intanto FdI presenta un’interpellanza per il prossimo Consiglio comunale

Jesi – Forse le numerose proteste degli utenti della strada, levatesi negli ultimi due giorni, hanno sortito il loro effetto, perchè si sono conclusi con un giorno di anticipo i lavori lungo via Roma, nel tratto compreso tra l’ex bar Parò e la rotatoria di Ponte Pio. Ieri tutto era rientrato nella normalità, mentre il cronopogramma iniziale parlava di oggi.

Dallo scorso martedì mattina, con la chiusura della corsia verso Moie, erano esplosi non pochi problemi alla già sovraccarica e limitata viabilità cittadina, determinando code e rallentamenti nel tratto in uscita o entrata a Jesi, con tempi di percorrenza che superavano la mezz’ora a seconda della fascia oraria.

L’intervento di rifacimento del manto stradale è stato eseguito dalla Viva Servizi Spa a seguito della manutenzione che la stessa ditta aveva effettuato all’impianto idrico sottostante.

Da quanto emerso, trattandosi di una strada Provinciale e non comunale, i lavori in capo a Viva Servizi sono stati comunicati al Comune solo 12 ore prima dell’avvio degli stessi, con orari e modalità stabilite dalla Società e non dall’Amministrazione comunale.

Sottovalutando l’impatto che questi potessero avere sulla viabilità cittadina, soprattutto a fronte della chiusura dell’altra via d’ingresso-uscita da Jesi, per la zona di Jesi Centro – Ponte San Carlo e del transito già congestionato su questa arteria ad alto scorrimento che rappresenta al momento l’unica via di ingresso-uscita dalla o verso la zona a ovest di Jesi.

Come evidenziato all’Amministrazione comunale dal consigliere Antonio Grassetti, di Fratelli d’Italia, nell’interpellanza che presenterà in Consiglio, in cui ha sottolineato come, viste le difficoltà del transito cittadino «in concomitanza con la ricostruzione del ponte San Carlo, essendo stata, come è noto, deviata e trasferita in questa zona una grande percentuale di traffico proveniente dal quartiere Minonna, da Macerata, Santa Maria Nuova e frazioni locali, sarebbe stato inevitabile, così come si è poi verificato, l’intasamento di autovetture e automezzi sommati ai già tanti naturalmente provenienti da Ovest».

Viste le tante proteste levatesi, il direttore generale di Viva Servizi, Moreno Clementi, nel pomeriggio di martedì si era affrettato a diffondere una nota scusandosi del disagio provocato, contando «su un veloce superamento della criticità e un efficace ripristino della sede stradale che garantirà maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada», come effettivamente è avvenuto, visto l’anticipo nella conclusione dei lavori.

A incentivare l’aumento delle code nella prima giornata di lavori, è stata anche la presenza di impianti semaforici provvisori che, utilizzando tempi di attesa standardizzati, non tenevano conto del flusso di vetture in base alle condizioni del traffico e della fascia oraria. Impianti che già dal pomeriggio di martedì sono stati sostituiti, su richiesta dell’Amministrazione comunale, con la presenza di addetti ai lavori che hanno regolato il transito alternato con le palette indicanti il rosso e il verde, stabilendo quindi la durata delle pause nei due sensi a seconda dell’intensità del traffico.

Più che lecite le polemiche dei cittadini che hanno evidenziato il forte disagio di entrare e uscire da Jesi, aggravato dai numerosi lavori pubblici in corso in questo periodo, proponendo l’effettuazione di interventi di questo tipo in orari notturni o durante le giornate festive.

Emersa anche la problematica del transito dei mezzi di soccorso che, come evidenziato da alcuni abitanti, in mezzo a quelle code non riuscivano a farsi strada.

Ora che i lavori si sono conclusi e la strada è stata riconsegnata alla città in piena efficienza e sicurezza, vale la pena fare una riflessione sui disagi verificatisi, per mettere in atto strategie alternative di intervento, nel caso si verificassero in futuro situazioni simili, che non gravino sui cittadini negli orari di ingresso/uscita dal lavoro o da scuola.

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