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Maiolati Spontini «Il Sindaco convochi un’assemblea pubblica»

Unione Progressista chiede chiarezza in merito al progetto di recupero delle ex scuole elementari

Maiolati Spontini – La delibera di Giunta numero 45 del 4 settembre 2023 finisce  nel mirino della minoranza consiliare.

Si parla del progetto Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare). Nello specifico comunale, un bando pubblico da circa 6 milioni di euro destinato al recupero degli edifici che ospitavano le ex scuole elementari in via Trieste e via Gramsci. 

Il sindaco Tiziano Consoli ha già rivendicato come un successo l’essere riusciti a mantenere vivo il finanziamento nonostante i tagli nazionali ai fondi destinati al Pnrr, riuscendo a rimodulare il progetto nei tempi richiesti, peraltro strettissimi, come da disposizioni ministeriali. Progetto definitivo che dovrà essere redatto ufficialmente e consegnato dalla Plan Ingegneria Soc.Cop entro il 5 ottobre 2023.

La vicenda nel suo complesso, soprattutto nel metodo, non convince l’Unione Progressista, rappresentata in consiglio da Leonardo Guerro, Giovanni Perticaroli, Sandro Grizi e Silvia Badiali, che con una nota denuncia la situazione.

«Apprendiamo con stupore che il progetto Pinqua ha subito consistenti variazioni, tra cui la realizzazione parziale del condensatore sociale, in sostanza la diminuzione degli spazi per le associazioni e il mantenimento dell’esistente palestra. Senza approfondire in merito al kaos cui è stato condotto negli anni questo progetto, di fatto mai discusso in nessuna Commissione consiliare, va evidenziata anche l’incredibile e quasi illegittima mancanza di partecipazione dei cittadini interessati e delle associazioni locali, che dovevano essere stati coinvolti fin dall’approvazione dello studio di fattibilità approvato nel lontano marzo 2021. Se si riduce il numero e il volume delle sedi delle associazioni è quanto meno d’obbligo parlarne con i diretti interessati ed eventualmente cercare insieme le soluzioni per risolvere le varie problematiche».

«Pertanto, chiederemo formalmente un’assemblea pubblica in cui il Sindaco, l’Assessore ai Lavori Pubblici e il Consigliere delegato illustrino i numerosi cambiamenti apportati al progetto, da inserire nel progetto definitivo. Amministrare in questo modo la cosa pubblica significa tagliare fuori dalle scelte tutti i cittadini, tutte le associazioni e lo stesso Consiglio comunale».

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