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Moie Giancarlo Carbini: tra il Polo scolastico e il traffico in via Venezia

L’ex Sindaco, dal 2004 al 2014, ripercorre i passi che portarono alla realizzazione del nuovo Polo scolastico e analizza i problemi attuali

Moie – Dalla pedonalizzazione a tempo all’introduzione del senso unico in via Venezia. Dalle zone 30 alle considerazioni più generali sul Polo scolastico.

In queste ore sono tante le idee e le proposte che stanno arrivando dai cittadini, animatori di una discussione vivace e costruttiva. Su questi temi abbiamo chiesto il parere di Giancarlo Carbini, Sindaco per due mandati, dal 2004 al 2014. Colui che la nuova scuola intitolata a Carlo Urbani l’ha fortemente voluta, seguendo la realizzazione del progetto sin dall’inizio.

Moie Ragazzino investito in via Venezia mentre andava a scuola

Come arrivaste a scegliere via Venezia quale sede per ubicare il nuovo plesso scolastico?

«Una premessa è d’obbligo: all’inizio del percorso cercammo la collaborazione dei Comuni limitrofi per trovare le soluzione ottimale. Venuta a mancare quella, decidemmo di procedere da soli, con l’individuazione di un’area urbana e non periferica, adatta per ospitare un polo vero e proprio, polo, ovvero un contenitore funzionale e moderno per la scuola, lo sport e la cultura, con relativi parcheggi. Optammo per via Venezia, immersa nel verde e per giunta facilmente collegabile con le piste ciclabili».

Vi siete dimenticati di realizzare un parcheggio apposito?

«La questione del parcheggio non è esattamente reale. Basti pensare ai posti auto presenti nell’adiacenza del palasport o in via Bologna, con la scuola raggiungibile anche attraverso il passaggio nei parchi. In un mondo che va di fretta, il problema sono i genitori che pretendono di lasciare i figli all’interno del cancello. Racconto un episodio accaduto: sin dal 2012 chiesi un controllo costante da parte della Polizia Locale sulla via. Una signora corse a cercarmi per denunciare l’occupazione abusiva di un parcheggio da parte della autovettura della Municipale. Dico questo per far emergere come spesso il mancato senso civico porti al malfunzionamento delle cose».

Alcuni sostengono che, nel suo complesso, il Polo scolastico sia sovradimensionato rispetto alle esigenze del territorio, cosa risponde?

«Noi ci siamo basati su dati oggettivi. Il trend della popolazione era in crescita e si stimava di arrivare a 8.000 abitanti. Ad un certo punto, fui io stesso a bloccare il Prg, nonostante tante sollecitazioni contrarie. Abbiamo seguito le indicazioni del Ministero per la costruzione della scuola modello, che prevedevano l’utilizzo di quella superficie e di quegli standard che oggi sono fruibili. Volevamo una struttura che stimolasse a 360° la voglia di stare insieme. Da questo punto di vista i riscontri sono sempre stati positivi. Posso ritenermi orgoglioso di quanto fatto. Considero quella scuola la mia quarta figlia».

Il sindaco Tiziano Consoli ha ipotizzato una pedonalizzazione a tempo di via Venezia e la minoranza consiliare ha lanciato segnali di apertura su questa idea: lei cosa ne pansa?

«In primo luogo andrebbe implementato e potenziato il piedibus. Certo, ora una soluzione come la pedonalizzazione si è resa necessaria, stando attenti a rispettare le esigenze dei residenti e a non caricare troppo il traffico nelle vie limitrofe. Bisogna comunque ricordare che si tratterebbe di una sperimentazione, quindi le soluzioni adottate si potrebbero modificare in corso d’opera, con riscontri effettivi in mano».

Sempre a proposito di scuole: con l’aggancio ai fondi del progetto Pinqua, alle ex elementari sorgeranno i nuovi spazi per le associazioni, anche voi avevate pensato a una soluzione del genere?

«Intanto non mi risulta sia stato presentato il progetto definitivo. Se quello paventato divenisse realtà, mi porrei una domanda: riuscirà il Conune a sostenere tutte le spese per il funzionamento di una struttura di quel tipo? Noi, con i proventi della discarica avevamo pensato alla costruzione della nuova caserma dei Carabinieri e alla realizzazione della Casa della Musica all’ex 6001. Capisco, il contesto era diverso. Ora, però, mi sembra sia mancato il coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini nel processo decisionale. Per esperienza personale posso affermare che dalle assemblee aperte nascono e si sviluppano idee preziose e anche sorprendenti. L’Amministrazione deve essere un soggetto capace di ascoltare e coordinare le esigenze diffuse».

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