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Cronaca

Monte San Vito Writers presto liberi ma non di tornare in Italia

Accolta la seconda istanza ad Ahmedabad, libertà su cauzione, si dovranno pagare 60.000 rupie, non potranno rientrare immediatamente ma hanno facoltà di circolare senza costrizioni per il Paese

Monte San Vito, 18 ottobre 2022 – I quattro writers italiani, due marchigiani e due abruzzesi, fermati in India con l’accusa di aver imbrattato due vagoni della metropolitana e di aver violato l’accesso di aree pubbliche interdette all’ingresso di persone, tirano un sospiro di sollievo per l’accoglimento della richiesta di libertà su cauzione ma non potranno tornare subito in Italia.

Ieri, infatti, dopo quella relativa ai fatti di Mumbai, è stata accolta ad Ahmedabad anche la seconda istanza di libertà su cauzione. Per Mumbai era già stata pagata quella pari a 40.000 rupie corrispondenti a 500 euro mentre per la libertà su cauzione dei quattro giovani ad Ahmedabad si dovranno pagare 60.000 rupie, pari a circa 750 euro.

«La somma verrà depositata domani – fa sapere l’avvocato Vito Morena di Tortoreto, che difende il monsanvitese ventinovenne Sacha Baldo, Paolo Capecci, 27 anni di Grottammare in provincia di Ascoli Piceno, Daniele Stranieri, 21 anni di Spoltore e Gianluca Cudini, 24 anni di Tortoreto – e mercoledì i quattro saranno certamente rilasciati».

Alla domanda se i quattro writers potranno tornare in Italia l’avvocato Morena spiega che «devono attendere l’inizio del processo e quindi non potranno tornare immediatamente in Italia ma potranno essere liberi di circolare senza costrizioni per il Paese».

La notizia del alla richiesta di libertà su cauzione per i quattro writers è stata accolta dai familiari dei giovani con grande soddisfazione.

«Dal consolato sono stati gentilissimi, ci hanno sempre fornito notizie dettagliate – dicono all’unisono – e ci hanno assicurato che i nostri figli stavano bene ma è inutile nasconderlo: abbiamo vissuto giorni e giorni pieni di ansia e preoccupazione perché sono già due settimane che sono stati fermati in India. Prima che li fermassero erano felici e ci dicevano al telefono che era un Paese molto bello ma dopo il fermo non abbiamo più potuto sentirli. Finalmente ora c’è sollievo e attendiamo che siano liberi e poi che tornino presto alle loro famiglie. Hanno commesso un errore ma sono comunque bravi ragazzi e non certo delinquenti».

L’avvocato Vito Morena

«Era chiaro che il procedimento di Mumbai dove era stata accolta la richiesta di libertà su cauzione per 40.000 rupie rappresentava un precedente favorevole – spiega l’avvocato Morena – ed eravamo certi che fosse accolta anche la richiesta ad Ahmedabad. Dopo l’inizio del processo potremo chiedere lo spostamento dei quattro giovani e solo allora potranno tornare in Italia».

Sacha Baldo, Paolo Capecci, Daniele Stranieri e Gianluca Cudini non sono mai stati accusati di reati gravi ma in India i procedimenti sono diversi dall’Italia.

«Ci sono altri tempi tecnici e i processi sono due, uno per l’episodio di Mumbai e l’altro per Ahmedabad. Il vero problema è come noi occidentali ci approcciamo a questi episodi – dice ancora il legale abruzzese che difende i giovani – come fossero puntate di una telenovela: cataloghiamo questi eventi come bravate o ragazzate ma in India non la pensano così, per loro non è stata una ragazzata e bisogna rispettare le loro procedure. Ora possiamo però essere fiduciosi e guardare al futuro in maniera positiva».

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