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Cronaca

JESI UN SUPER VITTORIO SGARBI ALLA PRESENTAZIONE DE “LA VEDOVA ALLEGRA”

Vittorio Sgarbi si è soffermato a salutare chi lo aveva riconosciuto, in una piazza della Repubblica frequentata più del solito perché giorno di mercato

Vittorio Sgarbi si è soffermato a salutare chi lo aveva riconosciuto, in una piazza della Repubblica frequentata più del solito perché giorno di mercato

«Sono un uomo geniale circondato da persone brave, e ho collaborato in 22 opere con donne per essere io la prima donna»

«Sono un uomo geniale circondato da persone brave, e ho collaborato in 22 opere con donne per essere io la prima donna»

Sgarbi s’è fatto un giro in platea e un salto anche a visionare i costumi, nella sartoria

Sgarbi s’è fatto un giro in platea e un salto anche a visionare i costumi, nella sartoria

sbarbi gruppo

Foto di gruppo con i cantanti e lo staff

JESI, 9 dicembre 2015 –  È  arrivato puntualmente in ritardo, Vittorio Sgarbi, alla conferenza stampa di presentazione, al teatro Pergolesi, de “La vedova allegra”, indetta per le ore 12 di oggi, 9 dicembre. Tre quarti d’ora, comunque, impegnati per dare spazio a quanti partecipano all’evento da protagonisti, sulla scena e non.

Ritardo ingenerato anche dal fatto che, prima di entrare, si è soffermato a salutare chi lo aveva

Citazione sgarbiana rivolta all'ad Graziosi: "William Graziosi: "Lui è felice in quanto gli siamo costati pochissimo"

Citazione sgarbiana rivolta all’ad Graziosi: “William Graziosi: “Lui è felice in quanto gli siamo costati pochissimo”

L’assessore alla cultura, Luca Butini, ha fatto gli onori di casa

L’assessore alla cultura, Luca Butini, ha fatto gli onori di casa

riconosciuto, in una piazza della Repubblica frequentata più del solito perché giorno di mercato.

E l’onorevole-professore, personaggio istrionico, stavolta nei panni di regista, non ha fatto rimpiangere l’attesa. Perché, tra i suoi mille impegni (nella notte aveva pernottato in un agriturismo presso Jesi), è riuscito a concedersi a tutto tondo nel breve lasso di tempo prima di ripartire ancora e far ritorno a Jesi, non per la prima di venerdì, quando è atteso a Savona, ma per la seconda del giorno dopo.

«Sono un uomo geniale circondato da persone brave, e ho collaborato in 22 opere con donne per essere io la prima donna».

"Occorreva ricreare un mondo tra Belle epoque e Liberty, una scenografia molto efficace, scevra da attualizzazioni, luogo in cui le cose accadono"

“Occorreva ricreare un mondo tra Belle epoque e Liberty, una scenografia molto efficace, scevra da attualizzazioni, luogo in cui le cose accadono”

firma del nuovo allestimento dell’operetta in tre atti di Franz Lehar, con al suo attivo più di un milione di rappresentazioni, sostiene così il proprio lavoro per il quale «occorreva ricreare un mondo tra Belle epoque e Liberty, una scenografia molto efficace, scevra da attualizzazioni, luogo in cui le cose accadono. Per questo ho pensato alle terme Berzieri di Salsomaggiore, immaginando scene  con quella sontuosa ambientazione e stabilendo un nesso tra scenografie e costumi, sempre espressione di delicata ironia. La bellezza dell’opera è il sogno, l’andare in un’altra dimensione, non la contemporaneità. E a questo sono rimasto fedele. Il tutto era stato concepito per il teatro di Salerno, spero che a Jesi sia altrettanto d’effetto. Alla mia assistente, la bravissima Cinzia Gangarella, tutto il resto».

E proprio la assistente regista  – lavorano insieme dal 2002 – che in precedenza aveva sapientemente illustrato la messa in scena e il proprio adattamento dei dialoghi di prosa, banco di prova non facile per i cantanti vista l’alternanza di episodi cantati e recitati, è stata simpatico e scherzoso bersaglio del critico d’arte, che l’ha definita «la mia moglie operistica, sa tutto di me, cosa voglio e come, rigida sino ad un certo punto per poi ammorbidirsi, come nel caso dei costumi che prima non andavano bene e adesso, invece, sì. Tanto è vero che se tutto va per il meglio il merito è mio, altrimenti la colpa è sua. Sono, comunque, contento di portare avanti questa attività».

«Nel mettere in scena “La vedova allegra” – aveva detto la Gangarella – nulla è più ingenuo che fare ricorso ad avvicinamenti temporali della storia. Ogni tentativo in questa direzione è destinato al fallimento. Il fascino di questa operetta, infatti, sta proprio nella infinita delicatezza dei suoi equilibri interni. Dai quali promanano sensualità, illogicità, eleganza. E’ la rappresentazione di un mondo perduto, che stava già finendo all’epoca della sua composizione».

Anche per l’ad della produzione, la Fondazione Pergolesi-Spontini, William Graziosi, una citazione sgarbiana perché «lui è felice in quanto gli siamo costati pochissimo. Anzi, con questo contratto esiguo sembra proprio che sia io che vi paghi…».

Al termine foto di gruppo con i cantanti e lo staff, quindi Sgarbi s’è fatto un giro in platea e un salto anche a visionare i costumi, nella sartoria. Nel pomeriggio, infatti, era in programma l’anteprima giovani dell’operetta lehariana.

Gli altri appuntamenti (è stata aggiunta una serata in più) sono per venerdì 11 dicembre (20.30); sabato 12, fuori abbonamento, (20.30); domenica 13 (16.00).

L’assessore alla cultura, Luca Butini, aveva  fatto gli onori di casa rilevando come «il teatro Pergolesi si è ritagliato un bacino di utenza ampio, è un punto di riferimento per l’Italia centro-meridionale. Complimenti a Giovanni Oliva che ha costruito questa stagione la quale ci ha portato davvero notevoli risposte».

E proprio Oliva, consulente per le attività artistiche della Fondazione, ha precisato come questo sia stato «un anno nel quale abbiamo lavorato con gioia e fervore. Tutto il personale della Fondazione ama il proprio lavoro e questo si evidenzia nei risultati».

Nel cast Valeria Esposito, soprano (Anna Glawari); Alessandro Safina, tenore (conte Danilo Danilowitsch); Francesca Tassinari, soprano (Valencienne); Christian Collia, tenore (Camille); Armando Ariostini, baritono (barone Mirko Zeta); Gennaro Cannavacciuolo, attore, cantante, fantasista (Njegus);.

Quindi, Enrico Giovagnoli (Raoul de St. Brioche); Alex Martini (visconte Cascada); Teresa Di Bari (Sylviane); Carolina Lippo (Olga); Miriam Artiaco (Praskowia); Alessandro Pucci (Kromow); Enzo Boccanera (Bogdanowitsch); Alberto Piastrellini (Pritchitsch).

Le sei grisettes: Sara Bacciocchi, Emanuela Campolucci, Catia Cursini, Silvia Marcellini, Olga Salati, Teresa Stagno.

Ballerine: Cinzia Scuppa, Elisa Carletti, Silvia Fiorani, Sonia Mancinelli, Emma Paciotti, Federica Squadroni.

Direttore d’orchestra, Antonio Pirolli;  coreografa, Cinzia Scuppa; Orchestra filarmonica marchigiana; Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini”, maestro Carlo Morganti.

([email protected])

(foto CriCo)           

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