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JESI PLEXIGLAS TRASFORMATO IN RESINA A SCAMBIO CATIONICO, TRE STUDENTI DELL’IIS GALILEI IN TURCHIA

JESI, 18 aprile 2018 – Due studenti di Montemarciano ed una di Jesi rappresenteranno l’Italia a Smirne (Turchia) dove, dal 4 al 10 giugno prossimi parteciperanno all’OKSE2F (Oguzhan Karademir Science Energy Engineering Fair) e, principalmente, all’evento internazionale TISF (Taiwan International Science Fair) che si terrà a Taipei (Taiwan) nel febbraio del prossimo anno.

Per quale ragione, vi chiederete, semplice, perché questi tre studenti del 5° anno, indirizzo Biotecnologie ambientali, all’IIS “Galilei” di Jesi stanno lavorando su un interessante progetto finalizzato a trovare un nuovo modo per riciclare i polimeri.

“Lo scopo del nostro progetto – hanno detto i tre giovani – è stato infatti quello di trasformare il Plexiglas in una resina a scambio cationico. Il Plexiglas è un polimero che viene largamente utilizzato come sostituto del vetro e che attualmente viene riciclato da un’unica azienda a livello mondiale che si trova in Austria; questa azienda ricicla il polimero riottenendo nuovo Plexiglas. Nella nostra ricerca abbiamo voluto dare una nuova vita al vetro sintetico, seguendo il principio dell’economia circolare”.

Protagonisti di questo importante progetto, che già li ha portati a partecipare alla XXX edizione del concorso nazionale “I Giovani e le scienze 2018” svoltosi a Milano dal 24 al 26 marzo scorso nella sede della FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche), sono: la jesina Elisa Ausili, la sua compagna di studi Noor Gholarn ed il giovane Lorenzo Soverchia, entrambi di Montemarciano.

L’approccio alla manifestazione milanese è stato favorito dal coordinamento della Prof. Edgardo Catalani e dalla Prof/a Milva Antonelli che ha curato l’aspetto organizzativo del progetto selezionato per rappresentare l’Italia in Turchia e a Taiwan.

Nella nota inviata alla stampa Lorenzo Soverchia ha voluto precisare che “la resina di scambio cationico che si ottiene dal nostro metodo per riciclare il Plexiglas consiste in un polimero capace di trattenere i cationi presenti in soluzione rilasciando un equivalente di protoni”.

Anche Elisa Ausili ha voluto dire la sua affermando che “l’originalità della ricerca sta nel dare la possibilità alle industrie che attualmente sintetizzano le resine di ricavare queste ultime da un prodotto di scarto di altre industrie. Le resine ottenute dal Plexiglas possono poi essere utilzzate per addolcire le acque industriali o possono essere combinate con resine di scambio anionico per deionizzare le acque”.

Per i tre studenti parlare del loro progetto è semplice come per altri loro colleghi è semplice parlare di cose meno impegnative; per questa ragione siamo certi che la loro intuizione venga accolta con successo da quanti, a Smirne e a Taipei saranno chiamati a valutarle.

 

sedulio brazzini

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