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JESI Italia Nostra e Archeoclub: Portone Palazzo Mereghi, perchè è scomparso?

Vorremmo anche sapere chi ha dato il permesso di realizzare una simile bruttura e se la Soprintendenza ne è a conoscenza

 JESI, 25 gennaio 2022 – Condividiamo pienamente l’accorato articolo  di  Vittorio Massaccesi pubblicato su Voce del 23 gennaio 2022 dove, a pagina 14, egli si sofferma a descrivere il portone di Palazzo Mereghi, già posto in concomitanza di un’attività di ristorazione, proprio di fronte alla chiesa di San Nicolò.

Il portone era stato restaurato circa dodici anni fa da un’ottima falegnameria: infatti, pur essendo stato tagliato, era stata mantenuta la sua parte inferiore incernierata sul corpo principale in modo tale da non impedirne l’apertura, malgrado la presenza di una rampetta d’ingresso al bar. Quando il portone veniva chiuso, quindi, il fascione finale era abbassato ed esso compariva, pertanto, nella sua interezza.

Nel 2009 era stato restaurato quasi contemporaneamente anche quello settecentesco della chiesa di San Niccolò, e i falegnami che avevano risanato il portone di Palazzo Mereghi si erano preoccupati di “accompagnare”, per quanto possibile, la tinta dell’uno a quella dell’altro, per ottenere un minimo di uniformità in due manufatti antichi tanto vicini e quasi speculari.

Molti neppure si sono accorti della scomparsa del massiccio portone di Palazzo Mereghi; i più di noi, infatti, hanno pensato ad un momentaneo spostamento dovuto alla ristrutturazione dei locali in questione.

Ma, a questo punto, assodato il fatto che questa specie di vistosa quanto stridente grata è definitiva, ci si chiede il perché di una manomissione tanto evidente quanto totalmente inutile. Non c’era alcuna necessità di sacrificare il resistente portone ottocentesco per installare questa sorta di cancello. 

Vorremmo anche sapere chi ha dato il permesso di realizzare una simile bruttura.

Il nostro terzo interrogativo, la Soprintendenza ne è a conoscenza, dato che si tratta di arredo urbano e tutti noi sappiamo a quali vincoli il centro storico è sottoposto?

Queste domande esigono risposte che, al momento, non sappiamo darci. 

Speriamo che, nel frattempo, mentre la nostra attenzione è tutta concentrata su tale situazione, non scompaia qualche altro pezzo della nostra amata, vecchia, gloriosa città.  

Costantina Marchegiani, Presidente Italia Nostra sezione di Jesi  

Mariacristina Locatelli, Presidente dell’Archeoclub di Jesi      

©RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                                                       

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