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Cronaca

Vallesina Mancano medici, Guardia medica in sofferenza

La carenza di figure professionali implica l’accorpamento del servizio con altri Comuni e disagi per gli utenti

Vallesina, 23 agosto 2022 La questione della carenza di figure professionali in Guardia medica non è una novità, sebbene ce se ne accorga solo al momento del bisogno. In assenza di medici, infatti, in molti Comuni si è costretti a condividere chi è in servizio con altre realtà vicine.

E’ successo e succede, ad esempio, a Jesi con Moie e San Marcello, come pure a Cupramontana con Cingoli. L’adozione di un accordo, da parte dell’Area Vasta 2, per l’attuazione delle misure straordinarie per garantire la continuità assistenziale risale infatti allo scorso mese di marzo.

Nella determina di cinque mesi fa, si legge che nell’Area Vasta «si registra una forte carenza di medici, in ragione dell’incremento dei pensionamenti, soprattutto nel periodo pandemico, del ridotto numero di laureati in medicina, dell’aumentato carico di lavoro a causa dell’attivazione di servizi aggiuntivi che hanno maggiormente attratto i medici stessi (Usca, vaccinazioni, tracciamenti e tamponi), dei limiti normativi sulle incompatibilità connesse alla partecipazione ai corsi di formazione in Medicina Generale, fattori che, uniti alla scarsa accettazione di incarichi da parte dei medici della continuità assistenziale per i motivi anzidetti, hanno prodotto notevoli difficoltà a garantire i turni nelle varie postazioni di Guardia medica dei 4 Distretti Av2. Il sovraccarico di lavoro dei medici della continuità assistenziale, ha creato, quale conseguenza legata alla carenza di personale, la necessità per i medici stessi di coprire turni contemporaneamente in più postazioni di Guardia medica».

Il servizio di Cupramontana è stato accorpato ai medici di Continuità assistenziale della sede di Cingoli, e questo nell’ultimo periodo ha creato disagi, tanto da suscitare polemiche.

Il Comune fa sapere che si sta adoperando affinché tutto ritorni alla normalità.

«Mi auspico che dal primo settembre, il servizio di Guardia medica sia svolto in continuità dai medici presenti nella sede di Cupramontana, – afferma il sindaco Enrico Giampieri – essendo essa stata individuata come Hub, e nel nostro caso il medico di guardia a differenza di Cingoli, che invece è indicata come Spoke, è fondamentale anche perché il tempestivo intervento permette soprattutto di ridurre gli accessi al pronto soccorso di Jesi, già in sofferenza».

(Redazione)

(foto in primo piano, la sede della Guardia medica di Jesi)

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