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Convegni “Marche, Sport e Società – Ieri, oggi… E domani?”

Appuntamenti in tutta la regione organizzati dalla Scuola dello Sport del Coni in collaborazione con Cip, Miur, Odg-Ussi Marche e Fondazione Gabriele Cardinaletti, ieri a Fano oggi a Fermo

Fano, 12 aprile 2023 – Si è aperto ieri il primo dei cinque convegni Marche, sport e società – Ieri, oggi…E domani? organizzati in tutta la Regione dalla Scuola dello Sport del Coni, in collaborazione con Cip, Miur, Odg-Ussi Marche e Fondazione Gabriele Cardinaletti, alla Mediateca Montanari.

Il tema del giorno era Sport di genere, e alla discussione hanno partecipato Claudia Rossi campionessa Mondiale (in doppio misto) ed Europea di Vela, Barbara RossiBarbara Rossi, Pedagogista – Ds Acqua e Sapone Volley Roma, Sabina Schiavoni – Diplomata Isef con specializzazione per il sostegno, Claudia Mosaici – Docente educazione fisica, Avv. Barbara Agostinis – Docente di Diritto Sportivo e Scuola Regionale Coni, Prof. Marco Petrini – Coordinatore regionale educazione fisica e sportiva Miur Marche. Ha coordinato i lavori Andrea Carloni – Presidente Ussi Marche.

Anche la donna con disabilità nel mondo dello sport è stato un tema al centro degli interventi di questa prima giornata, tutti caratterizzati da un denominatore comune: la necessità di un cambiamento culturale su tutti i livelli per riuscire a raggiungere una parità di opportunità che non sia soltanto enunciata o codificata ma effettiva, reale, nel quotidiano.

Andrea Carloni e Barbara Brunori

«Le azioni normative sono importanti – ha sottolineato l’avv. Barbara Agostinis – ma debbono andare avanti con i cambiamenti culturali. Lo sport non è femminile, c’è disparità di genere, soprattutto nel ramo dirigenziale anche se a livello di Unione Europea uno dei principi cardine è la parità di genere. Ma se guardiamo alle Marche e alla Legge regionale dello sport (in vigore dal 2012), non c’è nulla sulla parità di genere. Diversamente dalla vicina Emilia Romagna che si è conformata in coerenza con L’Unione Europea».

Michelangela Ionna

Nella scuola, poi, ci sono anche situazioni in cui gli immigrati, minoranza nel Paese, possono essere invece maggioranza nelle aule. Claudia Mosaici, docente di educazione fisica in una secondaria di primo grado, ha sottolineato come «connettere sport, religione, integrazione non è semplice, come non è semplice per le ragazze – dagli 11 a 14 anni – essere donna e sportiva ma questa è una strada importante per poter rimuovere gli ostacoli che, anche con piccoli cambiamenti, possono cambiare la loro vita. Importante anche la rete con le associazioni sportive perché l’inclusione va trasportata fuori dalla scuola».

Claudia Mosaici

E, a proposito di sport a scuola nelle Marche, Marco Petrini, coordinatore regionale educazione fisica e sportiva Miur regionale – ha evidenziato le tre macro attività del piano regionale scuole che promuovono lo sport, corretti stili di vita e salute, unico nel suo genere e all’avanguardia in Italia.

«I campionati studenteschi costituiscono un’attività molto importante che coinvolge ragazzi e ragazze già sportivi, con squadre o partecipanti sia maschili che femminili, c’è poi Tutti in Campo, un’ esperienza di sport rivolta a tutti con gare alle quali partecipano squadre formate dalle classi. Quest’anno i giovani coinvolti sono stati 50mila, anche in questo ambito la parità è completa. Quindi, il progetto sperimentale Pe4move (Phisical education for moving) che coinvolge secondarie di primo e secondo grado3.500 gli studenti impegnati – che promuove l’attività motoria come stile di vita. In questo ambito c’è da lavorare ancora e, soprattutto, in senso generale si dovranno coinvolgere di più le ragazze diversamente abili».

Per Sabina Schiavoni, mamma di due gemelli, maschio e femmina, con disabilità – la figlia Bianca Marini è stata nel 2017 campionessa mondiale giovanile sugli 800 mt -, il binomio donne e disabilità costituisce una doppia discriminazione ascrivibile al genere e allo stato di salute.

Sabina Schiavoni

«Il 42% delle donne non tesserate fa sport, il 28% tra quelle tesserate. Dei 205 atleti di interesse nazionale del Cip, Comitato italiano paralimpico, il 39,5% sono donne. C’è una minore partecipazione femminile in senso generale e tra i motivi il fatto che lo sport è considerato comunque una attività per uomini, c’è la minore copertura mediatica, più attenzione all’aspetto estetico, differenza di prestazioni. Nel paralimpico, tra l’altro, lo sport può affiancare l’attività terapeutica, aumentare l’autostima, la capacità di resilienza, l’empowerment. Ma serve un cambiamento su tutti i livelli: nella società, nella famiglia, nella scuola, è necessario superare gli stereotipi anche nel linguaggio. E pensare di poter vedere Olimpiadi e Paralimpiadi in contemporanea».

Testimonial sportivi della giornata la campionessa mondiale Claudia Rossi che si è fatta largo in un «mondo come quello della vela prettamente maschile, ma nel mio piccolo ho sempre cercato di essere d’esempio anche se è difficile per ora creare un equipaggio misto» e, quindi, equipaggio di maschi e lei al timone. E Barbara Rossi, unico ds donna nella A1 femminile di pallavolo, nella squadra di Roma dove è approdata da Pesaro.

Barbara Rossi

«Ho vinto tanti pregiudizi nella mia vita, discriminazioni in quanto donna sulle mie capacità, sulle mie convinzioni. Ma nelle difficoltà riesci a trovare risorse che vanno al di là di tutto. Nel mio lavoro, con uno staff di tutti uomini, solo la squadra è composta da donne, alla base c’è sempre il senso della relazione, del confronto con sensibilità e personalità diverse».

Il saluto dell’Amministrazione comunale – che ha patrocinato il convegno – è stato portato dall’assessora allo sport e nuove generazioni Barbara Brunori per la quale «la parola d‘ordine inclusione nello sport è un modo di fare cultura, di emancipare le scelte che si fanno. Significa avere anche una città per tutti. Mia figlia che pratica calcio è cresciuta tantissimo anche se in un settore identificato nel mondo maschile».

Saluti iniziali anche da parte del Coni provinciale con Fabrizio Fitto – presente il presidente Marche Fabio Luna – del vice presidente del Cip Marche Roberto Novelli e della vice presidente della Fondazione “Gabriele Cardinaletti”, presente anche il presidente Andrea, Michelangela Ionna che ha evidenziato come «la Fondazione opera per valorizzare la capacità di inclusione per tutti e ha voluto questa serie di eventi da un’idea nata nel tempo sospeso della pandemia per aprire una riflessione sul ruolo futuro dello sport marchigiano».

Roberto Novelli

Appuntamento previsto per oggi :
Alle ore 16.45, presso l’ Auditorium San Filippo Neri di Fermo– Corso Cavour 72 (100 posti) – si terrà il convegno: Sport e disabilità. Coordina: Andrea Carloni – Presidente Ussi Marche, Lorenzo Marcantognini – Atleta Cip – Giocatore Nazionale Calcio Amputati, Antonio Iannice – Dirigente fondatore Santo Stefano Sport Potenza Picena (Mc), Vanessa Cicchi– Tecnico di Nuoto Olimpico e Paralimpico – Membro Giunta Cip Marche, Giorgia Sordoni – Pedagogista – Pres. Coop. Centro Papa Giovanni XXIII – Giunta Cip, prof. Francesco Guerrieri – Docente Ist. Einaudi S. Elpidio a Mare – Montegiorgio.

Si proseguirà la prossima settimana, martedi 18 (16.45) alla Sala Consilio di Civitanova Marche con Sport, culture diverse e mercoledì 19 (ore 16.45) all’Auditorium Tebaldini di San Benedetto del Tronto con Sport dimensione sociale.

Giornata conclusiva il 6 maggio (ore 10) alla sala Figc di Ancona con le sintesi dei convegni e gli interventi di Andrea Abodi ministro per lo sport e i Giovani e Francesco Acquaroli Presidente della Regione Marche.

(foto in primo piano, Claudia Rossi, Andrea Carloni, Barbara Brunori)

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