Cronaca
FABRIANO “LUOGHI DEL CUORE”, L’AREA ARCHEOLOGICA DI ATTIDIUM MEGLIO DEI FORI IMPERIALI: LA PIÙ VOTATA NELLA PROVINCIA
14 Marzo 2017
FABRIANO, 14 marzo 2017 – Grande risultato per l’area archeologica di Attidium, che nella classifica dei “luoghi del cuore” del Fai si è piazzata al 167° posto assoluto. Prima della diga del Vajont (al 170° posto), molto prima dell’area naturalistica del delta del Po’ (206° posto) ed addirittura davanti ai Fori Imperiali di Roma (confinati al 228° posto). L’area archeologica fabrianese si è distinta come la più votata della provincia di Ancona e quarta tra tutti i luoghi del cuore delle Marche.
La storia di Attidium è antichissima, fodata dopo la costruzione della via Flaminia (221 a.C.) e nominato da Nominato da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia. Attidium è uno dei gioielli romani della Marche. Il centro romano di Attidium si sviluppava in corrispondenza dell’attuale frazione di Attiggio, situata a pochi chilometri dal comune di Fabriano. Nel corso di due campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per le Marche (1989 e 1993), vennero rinvenuti resti di un impianto termale: per le sue dimensioni ridotte si è pensato ad un complesso privato, appartenente ad una domus o ad una villa, più che ad un edificio pubblico.
Una storia ancora in divenire quella dell’area archeologica, che sta andando anche in questi ultimo anni grazie alla collaborazione tra l’associazione Gli Attidiati, la parrocchia di San Giovanni Decollato e l’esperienza della Professoressa Scortecci (docente di archeologia medievale presso l’università di Perugia), degli Archeologi Alessio Pascolini e Luca Boldrini e di molti volenterosi studenti. Molte le scoperte degli ultimi anni: la scoperta di un coppo con un bollo che confermava la realtà di Attidium come Municipio romano e la scoperta di una strada che probabilmente rappresentava uno dei più importanti assi viari dell’abitato.
Decisamente più staccate in classifica il Castello di Precicchie, L’eremo di Grottafucile e l’Abbazia di Valdicastro. Distanti, ma non per questo da dimenticare.
(saverio spadavecchia)
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