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Cronaca

FABRIANO CONCORDATO IN BIANCO JP, PER LA FIOM UN “TERREMOTO SOCIALE”

“Non siano i lavoratori a pagare scelte industriali e politiche non all’altezza”

 

FABRIANO, 2 luglio 2019 – Dopo la brusca accelerazione di ieri, con la proprietà JP a comunicare la richiesta di concordato in bianco depositata presso il tribunale di Ancona, ecco la dura presa di posizione della Fiom che parla di un imminente “Terremoto industriale e sociale”.

In bilico poco più di 600 lavoratori tra Marche ed Umbria (Gaifana)

Un colpo durissimo in arrivo nella del sisma secondo la Fiom con Pierpaolo Pullini responsabile del territorio di Fabriano ed il Segretario Generale  Tiziano Beldomenico a commentare duramente lo scatto in avanti della vertenza.

“La scelta unilaterale della proprietà – ossservano – di attivare la procedura concorsuale attraverso il deposito della richiesta di concordato in bianco presso il tribunale di Ancona, ha definito il reale perimetro di quella che sarà la futura iniziativa industriale e sindacale. L’aspetto sociale non può essere ritenuto secondario in una vertenza di queste dimensioni all’interno di un territorio già devastato dalla crisi decennale e che fa i conti con livelli di disoccupazione altissimi.

Rabbia e disperazione tra i lavoratori, con Pullini e Beldomenico a spiegare che dopo tanti sacrifici c’è il concreto rischio di togliere la possibilità di recuperare le mensilità arretrate del 2019 e tutti i crediti precedenti.

A questo si aggiunga anche “L’incubo di rivivere situazioni già conosciute con il fallimento dell’Antonio Merloni che ha portato alla disgregazione sociale di tutto il comprensorio”.

Dura anche la presa di posizione contro il Governo nazionale, con il Mise nell’occhio del ciclone. “Il mancato monitoraggio ha contribuito all’aggravarsi della situazione: l’esposizione finanziaria, diventata ormai insostenibile, forse non consentiva altre strade da intraprendere ma le scelte dell’imprenditore in questi mesi dovevano essere attenzionate e forse si poteva costruire un percorso diverso”.

“Cosa succederà dopo la produzione di queste prime commesse mettendo al centro la continuità produttiva, – incalzano Pullini e Beldomenico – come garantire l’occupazione con gli ammortizzatori sociali in scadenza a fine anno, senza i quali rischierebbe di saltare ogni possibile prospettiva con la perdita di indefiniti posti di lavoro e individuare la possibilità di eventuali partner che potrebbero affiancare Porcarelli, a maggior ragione dopo la presentazione del concordato, la cui ricerca era stata affidata ad Invitalia già alla fine del 2018”.

Ora attenzione massima al confronto di dopodomani al Mise, che metterà attorno allo stesso tavolo Sigle Sindacali, Azienda e Ministero.

(redazione)

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