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FABRIANO CONFARTIGIANATO TRASPORTI: “SBLOCCARE IMPASSE QUADRILATERO”

“Completare la SS76”

FABRIANO, 20 settembre 2018 – C’è anche Confartigianato Trasporti a prendere posizione in merito alla situazione del raddoppio della ss76. Strada che “Va realizzata immediatamente con la ripresa dei lavori. Dopo l’assegnazione del lotto della pedemontana alla Astaldi avvenuta ad Agosto, deve essere ora convocato il CIPE per dare formalmente il via libero al completamento della strada che non può rimanere una incompiuta”.
Il rischio è quello della “Morte del fabrianese”, territorio già martoriato dalla crisi che da anni – ed ancora oggi – sta colpendo il territorio. “Una viabilità a zig e zag come quella odierna – osserva Confartigianato Trasporti  in una nota –  con opere incompiute e molto pericolose, segnerà l’isolamento dell’entroterra dalla Vallesina e dalla costa ma anche un appesantimento della viabilità dall’adriatico all’Umbria ed al Lazio, con gravi ripercussioni sull’intera economia collinare e dell’appennino”. Analisi che prosegue osservando che il fabrianese è anche (oltre che area industrializzata) un canale di transito vero l’Umbria ed il Lazio. “Senza dimenticare lo sbocco sul Tirreno con il porto di Civitavecchia”.

Criticità Astaldi e le criticità del territorio

“La crisi della Astaldi – afferma il Segretario Gilberto Gasparoni di Confartigianato Trasporti – proveniente anche dagli investimenti fatti all’estero, può essere superata con la rapida decisione del CIPE, con l’approvazione delle varianti, coperte da finanziamenti pubblici, già deliberate dalla Quadrilatero. Non c’è solo da garantire l’occupazione dei lavoratori della Astaldi, ma ci sono numerose decine di lavoratori posti in cassa integrazione, in mobilità o con contratti scaduti e non rinnovati di tutte le imprese che lavoravano per Astaldi o per le imprese collegate a queste”.

Ecco quindi l’allarme anche per quanto la riduzione dell’occupazione nell’indotto, ed il mancato pagamento dei lavori svolti dalle imprese terziste che vantano alcune decine di milioni di crediti per le prestazioni o le forniture effettuate nei cantieri, dall’autotrasporto, agli asfalti, agli impianti nella rete stradale e nelle gallerie, alle cave per la fornitura di materiali.

“Imprese che ora rischiano di esplodere – Prosegue –  se non verranno autorizzati i lavori dal CIPE con il pagamento delle fatture già emesse e non verranno riaperti i cantieri. Confartigianato apprezza l’interessamento dei Sindacato Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che sono impegnati nel confronto con le Istituzioni ed i Parlamentari; anche Confartigianato afferma Gasparoni chiede che la crisi sia superata con le garanzie occupazionali di tutti i lavoratori e delle imprese terziste, anche queste numerose decine, con centinaia di lavoratori, che vantano crediti per circa 40 ml€ di euro e che non possono e non debbono essere abbandonate come già accaduto con la precedente stazione appaltante”.

L’ultima analisi è quella più dura, che ricorda i passi falsi nel percorso del raddoppio: “Non è possibile che su un cantiere, come quello della SS76 ci siano due fallimenti che affondano il sistema imprenditoriale locale e marchigiano e rimangano incompiute opere che sono fondamentali per il territorio”.
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