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Cronaca

FABRIANO FONDAZIONE CARIFAC PUNTA SUL WELFARE SOCIALE, MA INTANTO METTE NEL MIRINO IL CDA DI VENETO BANCA

FABRIANO, 2 luglio 2016 – “Abbiamo già dato mandato ad uno studio legale per avere un parere ufficiale su eventuale azione di responsabilità nei confronti del CdA di Veneto Banca, presieduto da Vincenzo Consoli, in base ai rilievi mossi dalla Consob nella sua relazione, nell’aspetto riguardante il valore delle azioni della holding di Montebelluna sia in occasione dell’aumento di capitale nel 2014, sottoscritto da questo CdA, sia al tempo del concambio con le azioni Carifac, atto sottoscritto dal precedente CdA della Fondazione”. Questo uno degli aspetti più significativi scaturiti dalle dichiarazioni del presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani, accompagnato dal vicepresidente Alberto Ferrazzani, in rappresentanza dell’area di Cupra Montana, in un apposito incontro svoltosi ieri mattina nella sede fabrianese della Fondazione. “L’ingresso del Fondo Atlante, che possiede ora il 98% delle azioni di Veneto Banca, ha allontanato lo spettro del bail-in per quel che riguarda i 15milioni di euro di obbligazioni subordinate in portfolio della Fondazione, con scadenza nel 2022. L’indice dei coefficienti patrimoniali si è notevolmente rafforzato ed appare, dunque, remoto un rischio di ulteriore perdita”. Una buona notizia, dunque, considerati i già 22milioni di euro circa persi a seguito dell’azzeramento di fatto del valore delle azioni di Veneto Banca. “Fondi persi in termini di patrimonializzazione che, è bene ricordarlo, non producevano alcun reddito”, ha evidenziato Ottaviani. “Resta inteso, comunque, che il potere erogativo della Fondazione nei prossimi anni subirà una contrazione. Ed è stimabile fra 600 e 450mila euro annui. Per questo, a settembre, quando gli organismo interni della Fondazione andranno a discutere e, quindi, a redigere il documento previsionale programmatico per il prossimo triennio, si procederà ad una probabile razionalizzazione in termini sia di erogazione che di aree di intervento. Fermo restando che, già da quando è in carica questo CdA, le erogazioni non superano – come da Regolamento – il 50% delle spese progetto e rendicontazione di ciò che ci viene sottoposto da soggetti esterni”. Dunque, si privilegerà il welfare sociale. Il presidente Ottaviani ha rimarcato l’attività di razionalizzazione dei costi di gestione che sta attuando: riduzione componenti CdA e componenti Assemblea dei soci, nessun gettone per i componenti del CdA che partecipano alle commissioni interne alla Fondazione. “Continueremo ad essere un soggetto attivo all’interno di Veneto Banca, nonostante abbiamo perso il nostro rappresentante, per il fatto che siamo rappresentati all’interno della Acri – presente fra i soci di Atlante – con il presidente Ottaviani”, ha specificato il vicepresidente Ferrazzani. “Anche per questo – ha concluso Ottaviani – per i circa 450 dipendenti della ex Carifac, pur non avendo interessi diretti, cercheremo di essere – come sempre – parte attiva in difesa del territorio in modo fattivo”.

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