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Falconara Mostra collezione Armando Ginesi, il finissage

Martedì 9 gennaio (17.30) al Cart di Piazza Mazzini con Gabriele Bevilacqua e Giancarlo Bassotti

Falconara – Saranno Gabriele Bevilacqua e Giancarlo Bassotti i protagonisti del finissage della mostra, allestita al Cart di Piazza Mazzini, che espone le opere della collezione di Armando Ginesi.

L’appuntamento è per martedì 9 gennaio alle 17.30.

La mostra nasce da una sollecitazione di Paolo Benvenuti e rientra nel più ampio progetto espositivo del Cart che prevede fino ad agosto 2024 monografiche d’importanti artisti anche marchigiani come, a esempio, Oscar Piattella e Paolo Annibali, allestite accanto alla ricostituita Collezione di opere di artisti italiani della seconda metà del Novecento e di alcuni tra i più grandi maestri marchigiani del secolo scorso.

La mostra sulla collezione d’arte contemporanea di Armando Ginesi presenta una riflessione storico-critica delle differenti modalità espressive di artisti, anche marchigiani, protagonisti dell’arte italiana del secondo ‘900 nella lettura realizzata per il tramite di una pregiata, quanto particolare Collezione d’arte.

Il significativo spaccato della grande collezione di opere, costituita nel corso del tempo anche relativamente all’opera di storico e critico d’arte di Armando Ginesi, testimonia un significativo percorso di lettura dei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea tali da costituire un vero e proprio testo visivo di storia dell’arte.

Le opere esposte in questa mostra, secondo un taglio critico volto anche a valorizzare la figura del grande teorico jesino, vengono a configurarsi come un vero e proprio dono di pregiato valore alla fruizione del pubblico, con il quale si vuole determinare un approccio anche didascalico di indubbio valore culturale, che può condurre in maniera discreta, ma corretta, al sostegno di una esperienza visiva di alta qualità artistica.

In particolare, la raccolta di Ginesi, come spiega Gabriele Bevilacqua, si compone di donazioni, espressioni di una “lunga, sincera e intensa amicizia” .

Lo scambio fra il critico e i suoi artisti consente al primo una serie di verifiche non solo storiografiche ma anche teorico-interpretative, in particolare sulla natura dell’opera d’arte.

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