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Cronaca

Jesi Amazon: svolta occupazionale e cambio di visione del territorio

Presentato il mega hub simile a quello che sorgerà alla Coppetella: «2.000 dipendenti a tempo indeterminato, fondamentale per il lavoro dei giovani», ha detto l’assessore di Fara in Sabina, ma «serve un occhio attento alle complessità», ha osservato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo

Jesi Grande partecipazione all’evento Amazon organizzato dal Club Nova Aesis, presso l’Hotel Federico II, che ha ospitato una settantina di partecipanti e che con il presidente Aldivano Ferrucci e il vice Giancarlo Catani è stato anche momento di saluto prima della pausa estiva.

Ospite della serata per il consueto appuntamento con approfondimenti su temi di attualità, l’assessore Fabio Bertini, per far conoscere l’esperienza dell’hub di Amazon – simile a quello che sorgerà qui a Jesi – insediatosi nel 2017 a Passo Corese di Fara in Sabina, Comune a 40 chilometri da Roma di circa 15 mila abitanti.

Presente anche il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, che con l’assessore e con gli ospiti in sala ha scambiato opinioni e informazioni sui risvolti positivi dell’insediamento del polo logistico, ma anche sulle possibili criticità.

L’assessore di Fara in Sabina, Fabio Bertini, al tavolo con Gilberto Gasparoni del Cda di Interporto Marche, il sindaco Lorenzo Fiordelmodo e Giancarlo Catani, vice presidente di Nova Aesis

«Il nostro è un piccolo Comune le cui attività produttive si basano principalmente sull’agricoltura, il nostro olio pregiato, e su piccole attività artigianali – ha spiegato l’assessore Fabio Bertini -, prima dell’arrivo di Amazon c’era scarsità di offerte di lavoro, soprattutto per i ragazzi che per la maggior parte non avevano titoli di studio».

«Amazon ha rappresentato la svolta, portando tanti nuovi posti di lavoro non solo per noi ma anche per i Comuni limitrofi e creando un’attrattiva anche per altre 5 multinazionali che nel giro di un paio di anni si sono stabilite nei lotti circostanti, creando un vero polo logistico, grazie anche alla posizione strategica vicino alla capitale».

«Oggi l’hub di Amazon, una struttura di 68 mila mq su due piani, conta 2.000 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, che aumenta di circa 500 unità nei periodi clou dell’anno come Natale e Pasqua. L’assunzione iniziale è gestita dalle società di lavoro interinale che reclutano il personale e offrono contratti temporanei al massimo di due anni, dopo di che il dipendente viene stabilizzato direttamente da Amazon con un’assunzione a tempo indeterminato. Un’occasione unica per i nostri giovani che grazie al posto fisso hanno potuto farsi una vita e mettere su famiglia».

«Le condizioni contrattuali sono tra le migliori del nostro territorio e soprattutto l’azienda è meritocratica, favorisce anche l’avanzamento come team manager o l’avanzamento di carriera in altre posizioni di livello superiore. Inoltre, l’arrivo delle altre multinazionali come Metro Cash and Curry, Ups e Sda Poste Italiane, ha dato ulteriori possibilità di crescita dell’indotto e di ulteriori posti di lavoro, stimiamo un numero di dipendenti pari a 5.000 unità, di cui solo 260 sono residenti nel nostro Comune, gli altri vengono dai quelli limitrofi ma anche da fuori regione».

«Un polo della logistica che gestisce tutto il centro-sud e che movimenta dai 500 ai 600 camion al giorno».

Molti gli aspetti positivi, quindi, raccontati dall’assessore romano riguardo all’insediamento dell’hub, molto simile a quello che verrà realizzato qui in zona Coppetella e per cui per ora sono previste circa 1.000 assunzioni.

Servirà tuttavia un occhio attento alle complessità che il nuovo polo logistico comporterà per la città di Jesi e per la Vallesina, ha sottolineato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo nel suo intervento.

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo

«Puntiamo a costruire una buona relazione con Amazon – ha detto il primo cittadino – che per ora si è mostrata sempre molto disponibile alle problematiche che si sono presentate e attenta a promuovere l’interlocuzione con l’Amministrazione comunale offrendo risposte immediate».

«Altro tema importante è capire cosa si muova nel territorio quando mettiamo in moto una realtà economica come Amazon. Inevitabilmente partono una serie di relazioni da tenere in considerazione, come l’aumento della residenzialità: la richiesta di immobili, soprattutto in locazione, è già aumentata e comporta un aumento dei canoni. Obiettivo dell’Amministrazione comunale è di trovare nuove disponibilità residenziali sistemando i famosi buchi neri della città, cioè quelle strutture abbandonate da anni che vanno riqualificate per farne delle zone abitative».

«Ma le criticità da tenere sotto controllo sono anche tante altre. Servirà testare la nostra infrastruttura complessiva per far fronte alla movimentazione dei camion, penso al casello autostradale che è sotto tono rispetto al traffico che dovrà affrontare e penso all’usura delle strade la cui manutenzione, però, toccherà alle istituzioni provinciali, trattandosi di strade statali».

«Ci sarà una spinta verso l’economia cargo ma un elemento determinante sarà anche l’attività del vicino aeroporto di Falconara che è già aumentata, con l’incremento del numero di voli verso le capitali europee. Questo oltre ad agevolare le spedizioni di Amazon comporterà anche l’aumento del’afflusso turistico nel nostro territorio».

Tra gli interventi dei presenti, alcuni hanno evidenziato le problematiche relative alla mobilità, al traffico e alla possibilità che aumenti l’inquinamento, andando a intaccare le condizioni di qualità di vita a cui sono abituati i cittadini jesini.

«Sulla mobilità – ha risposto il Sindaco – ne stiamo già parlando da tanto, c’è la possibilità di realizzare una fermata ferroviaria all’interno dell’Interporto, essendo già presente il binario di Rfi, poi ci siamo già attivati studiando progetti di mobilità elettrica all’interno del polo e anche al di fuori. Amazon, inoltre, terminati i lavori, pianterà un bosco proprio in prossimità dell’hub, proprio in considerazione del fatto che per la realizzazione della struttura sono state abbattute piante».

«L’adattamento ai cambiamenti che porterà il nuovo polo sarà graduale, è un vestito nuovo che ci cuciamo addosso e che prevede un cambio di visione del nostro territorio. In questo processo sarà fondamentale la relazione con l’azienda, con la quale, per ora, i rapporti sono ottimi, sensibili alle esigenze locali e anche alla sostenibilità ambientale».

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