JESI “ART BONUS”, ECCO GLI INTERVENTI DA SOSTENERE: SI VA DAL RESTAURO DELLA FONTE DI SAN MARCO ALLA MANUTENZIONE DELLE SEDIE DELLA BIBLIOTECA PLANETTIANA

JESI, 24 aprile 2017 – Dopo l’ottima accoglienza del bando “Art Bonus”, che ha posto il Comune di Jesi tra i primi enti pubblici a sfruttare i benefici concessi dalla legge, ecco arrivare un secondo elenco di interventi destinatari di erogazioni liberali. Nell’elenco predisposto questa volta sono ben 20 i beni culturali che cittadini e imprese potranno “adottare” contribuendo al loro restauro o al recupero. Nell’elenco sono compresi progetti che necessitano di migliaia di euro di spesa ed altri molto meno onerosi; tra i più importanti dal punto di vista dell’impegno di spesa c’è il “Restauro della Fonte di San Marco” che richiede oltre 60mila euro, 52 mila dei quali per il restauro vero e proprio, 4,4 mila per l’impianto d’illuminazione 3,3mila per la videosorveglianza. Scendendo di valore troviamo gli oltre 36mila euro per l’acquisto di pannelli espositivi, didascalie, tabelle indicative per il Museo Archeologico di prossima apertura, con relativo catalogo e depliant anche per tutti i musei.

Circa 32mila euro potrebbero essere investiti per la realizzazione delle comunicazione multimediale dei musei civici di Palazzo Pianetti. Scendendo nel valore venale, ma non storico, artistico o culturale, troviamo i 15mila euro che occorreranno per restaurare il monumento ai caduti che dal 1884 domani la piazza antistante il Comune; per questa (ma non è la sola opera) il progetto sarà inviato in approvazione alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Stesso percorso dovrà essere compiuto dal restauro del portale rinascimentale posto dal conte Emilio Ripanti nel 1524 all’ingresso del Chiostro Sant’Agostino, sotto il loggiato di Palazzo Leopardi, in piazza Spontini; in questo caso la spesa prevista è di 11mila euro. Ben più oneroso il restauro dei reperti archeologici ritrovati al Foro Boario nel 2016; per questa operazione occorreranno poco meno di 15mila euro. Con una spesa di 7.320,00 euro si potrà ottenere la copia in 3D del “Lapis Aesinensis”.

Fin qui gli interventi di un certo valore che non tutti possono permettersi; a seguire altre possibilità che potranno essere sfruttate anche da piccole imprese o singoli cittadini. Cominciamo con i 4.500,00 euro necessari al restauro del portone ligneo cinquecentesco della chiesa di San Bernardo; a questo aggiungiamo l’intervento di manutenzione straordinaria su una serie di 60 sedie della metà del XX secolo che si trovano nella sala maggiore della Biblioteca Planettiana (€. 3.345,00).

Leggermente inferiore (– 3.143,77 + Iva) – il costo per il restauro di una rarissima edizione (unicum in Italia): “Typografus lectori, Adagiorum Chiliades Des. Erasmi Roterdami toties … “, di Erasmo da Rotterdam, pubblicato a Basilea nel 1536. Arriviamo ad elencare i possibili finanziamenti di restauro di importo inferiore ai mille euro o di pochissimi superiori. Cominciamo dai 1.493,60 euro che occorrono per restaurare  un’edizione rara del 1623 custodita nelle Biblioteca Planettiana (autore Bauhin Gaspard). Altra edizione rara da recuperare, ma dal costo decisamente inferiore (€. 543,50) è quella edita nel 1537 riportante le “Regole generali di architettura sopra le cinque maniere degli edifici …..” (anche questa alla Planettiana). Altri testi antichi potranno essere restaurati con spese che vanno da poco meno di 500 euro ad un massimo di mille.

Quali benefici trarranno coloro che aderiranno all’Art Bons? È lo stesso decreto legge n. 83 del 31 maggio 2014 a stabilirlo; in particolare l’articolo 1 di tale decreto  prevede un credito d’imposta nella misure del 65% delle erogazioni effettuate.

Maggiori dettagli sulle disposizioni per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo saranno presto consultabili sul sito del Comune.

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