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Cronaca

Jesi Capodanno in piazza, un grande successo con qualche problema

Fumogeni e fuochi artificiali tra le persone festanti hanno creato qualche malumore mentre stupore hanno generato i 5 minuti di differenza tra l’orologio del teatro e il countdown ufficiale

Jesi – Per la notte che avrebbe accolto il 2024 l’Amministrazione comunale aveva «pensato alla festa di Capodanno con la piazza che dovesse riprendere la sua vocazione alla socialità con la musica».

Le parole erano state pronunciate dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo durante la presentazione dei festeggiamenti il 28 novembre scorso a Palazzo Pianetti. Stando alla grande partecipazione degli jesini che sono via via arrivati in Piazza della Repubblica a partire dalle 23, l’obiettivo è stato ampiamente centrato.

Piazza della Repubblica piena a un minuto dalla fine del 2023

Uno scenario, quello che si presentava intorno alla fontana di Luigi Amato Amici, che avrebbe potuto, ad occhio, avvicinarsi a quello, magnifico, che ogni anno ci ammanisce la folla che partecipa alla settembrina Tombola di San Settimio.

2024 Buon anno Jesi, la festa in piazza – Video

Ma come in ogni bella storia c’è sempre un però. Al termine del conto alla rovescia scandito dal maxi schermo piazzato davanti al Teatro Pergolesi, infatti, oltre ai tappi, ai baci e agli abbracci di buon augurio, hanno iniziato ad accendersi alcuni giochi pirici.

Nulla di particolarmente fastidioso e pericoloso, anche perchè tutto si è svolto sotto gli occhi attenti di Polizia e Carabinieri, coordinati in loco dal dirigente del Commissariato jesino dott. Paolo Arena.

Polizia e Carabinieri controllano che non si trascenda dopo l’accensione dei giochi pirici

E’ innegabile, però, che qualche piccolo patema e fastidio tra i presenti si sia generato. Proprio sotto l’obelisco qualcuno ha acceso un fumogeno che ha reso l’aria poco respirabile, mentre lato Municipio qualcun altro ha dato fuoco alle micce di alcune fontane scintillanti.

Tutto ciò ha costretto le persone ad allargarsi e qualcuno se n’è anche andato prima del dovuto. Sono scoppiati anche due o tre petardi, gettati in mezzo agli slarghi in cui la gente si era allontanata.

Nelle ore precedenti alla festa in piazza, il Comune aveva emanato raccomandazioni confidando «nel buon senso dei cittadini, in particolare prestando attenzione alla presenza di minori».

Nella nota dell’Amministrazione si ricordava anche che il regolamento comunale di Polizia Urbana dispone il divieto tassativo «di far esplodere botti, petardi di qualsiasi tipo o fare spari in qualsiasi modo in tutti i luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati, dove si svolgono manifestazioni di qualsiasi tipo ed in tutte le vie, piazze ed aree pubbliche o di uso pubblico, ove transitano o siano presenti delle persone».

Le persone devono allontanarsi per evitare scintille e fumo

Esortazioni e moniti che a qualcuno non sono bastati. Si potrebbe pensare che con un’apposita ordinanza sindacale più stringente sull’utilizzo dei prodotti a effetto sonoro, infiammabile o esplodente, almeno per l’area della piazza, forse le cose sarebbero andate diversamente.

Spiace pensare che bisogna sempre minacciare misure draconiane e non si possa più contare sul senso civico nemmeno nei momenti di festa.

L’intervento degli uomini coordinati dal dott. Paolo Arena a mettere fine all’accensione dei fuochi in piazza

Tornando alle celebrazioni del Capodanno, in molti hanno notato la curiosa discrepanza tra il countdown del tabellone luminoso e quello dello storico orologio sorretto dalle aquile federiciane del Teatro Pergolesi. Quando sul modernissimo schermo a led venivano scanditi gli ultimi secondi del 2023, infatti, sull’orologio del 1839 il 2024 era già iniziato da circa 5 minuti.

Undici secondi a mezzanotte sul mega schermo della piazza, ma l’orologio del Teatro Pergolesi è già al 2024 da 5 minuti

In molti hanno notato il particolare, fotografando la scena e postandola in diretta sui social. Un episodio che sembrava quasi voluto per testimoniare che gli anni passano, ma che chi fa cultura e tiene a mente la storia è sempre un passo avanti agli altri.

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