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Cronaca

Jesi Case sfitte e aumento del canone, sempre più difficile pagare l’affitto

Circa 4.000 abitazioni non locate e arriverà Amazon, Samuele Animali: «Le famiglie faticano ad arrivare a fine mese e i proprietari temono gli inquilini insolventi», Alberto Andreoli: «Importante lavorare su strumenti di tutela per incentivare le locazioni»

Jesi – La casa è un bene primario, la cui salvaguardia purtroppo in questo periodo storico di rincari, sembra non essere concessa a tutti.

Così argomenta i dati locali il vicesindaco e assessore ai servizi sociali, Samuele Animali, a seguito del Convegno regionale organizzato da Sunia-Sicet, Uniat, che ha messo sul piatto i risultati dell’indagine condotta a livello nazionale da Eurispes, evidenziando che la maggior parte della popolazione italiana (53%) ritiene che l’andamento economico del Paese sia peggiorato.

«A Jesi, in base alla banca dati comunale dell’Ufficio tributi sono 21.220 le unità immobiliari abitative, di cui 11.950 destinate ad abitazione principale, 760 concesse in uso gratuito, 1.840 locate a canone concordato», ha spiegato il vicesindaco.

«Delle 6.670 unità abitative rimanenti si stima che una parte, sicuramente meno della metà, siano concesse in locazione a canone libero, o in comodato gratuito, o destinate ad attività ricettive, o siano inagibili».

Samuele Animali

Rimangono sfitte, secondo una stima degli uffici comunali, in base all’incrocio dei dati, circa un 20% delle abitazioni, 3.500/4.000 unità abitative potenzialmente oggetto di locazione, «un dato in linea con quello nazionale», ha commento Samuele Animali.

«Nel nostro territorio – ha spiegato il vicesindaco – assistiamo da una parte alle difficoltà delle famiglie straniere disoccupate e di quelle italiane monoreddito o che hanno contratti di lavoro precari, che faticano ad arrivare alla fine del mese – e quindi anche a pagare le bollette e il canone di locazione – dall’altra al timore dei proprietari degli immobili che, per paura della morosità dell’inquilino e viste le difficoltà burocratiche che dovrebbero affrontare per liberare l’immobile, preferiscono tenerlo sfitto piuttosto che avventurarsi nel mercato delle locazioni».

«C’è anche una sorta di effetto Amazon, e cioè l’aspettativa che canoni e prezzi si alzeranno ulteriormente con le assunzioni previste e le relative richieste di affitto da parte dei futuri dipendenti, ma questo porterà al realizzarsi di un divario ancora maggiore, perché nelle locazioni saranno privilegiati i dipendenti con un contratto regolare e non certo le famiglie in difficoltà che non danno garanzia di pagamento».

Alberto Andreoli

«L’aumento degli affitti, dovuto all’incremento dei tassi, è un problema reale, riscontrato a livello nazionale ma anche nel nostro territorio – ha confermato Alberto Andreoli, titolare di Andreoli Immobiliare, con sedi in città e a Chiaravalle -, in base alla nostra esperienza quotidiana, gli immobili sfitti rappresentano anche un 30% dei totali. I proprietari fanno fatica ad affidarsi al mercato immobiliare, temono l’insolvenza degli inquilini, purtroppo non ci sono al momento strumenti di tutela che li possano salvaguardare da questa eventualità».

Come ha sottolineato il vicesindaco, infatti, le politiche statali si sono indirizzate a non rifinanziare il Fondo di sostegno agli affitti e alla morosità incolpevole, «uno strumento che non ha funzionato perché i rischi del proprietario in caso di insolvenza dell’inquilino erano maggiori rispetto alle garanzie del fondo – ha detto Animali – a livello locale come Amministrazione si valuterà la possibilità di istituire un contributo comunale sui canoni di locazione per le famiglie in difficoltà».

Attualmente, invece, è stato riconfermato il Fondo di garanzia statale all’80% sui mutui per la prima casa, rivolto ai giovani sotto i 36 anni «una formula che ha permesso a tante coppie di acquistare la propria abitazione – ha sottolineato Alberto Andreoli – perché permette a coloro che hanno meno di 36 anni e presentano un Isee inferiore ai 40mila euro, di avere un rapporto agevolato con la banca, proprio grazie alla garanzia del fondo statale, nella richiesta di un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile».

«Riguardo all’arrivo di Amazon, stiamo già assistendo in agenzia all’aumento delle richieste di locazione – ha aggiunto Alberto Andreoli -. Di sicuro il mercato degli affitti attraverserà un incremento, nella città ci sono tante aree da riqualificare e da cui potrebbero uscire soluzioni immobiliari ristrutturate e appartamenti di varie metrature che soddisferebbero l’aumento della richiesta. E’ importante, quindi, che gli addetti ai lavori agiscano ora che il cantiere di Amazon è ancora in fase di realizzazione».

Ma l’occhio dell’Aministrazione comunale guarda pure alla salvaguardia delle fasce più deboli della popolazione, «servono soprattutto misure per anziani non autosufficienti, disabili, senzatetto e occorre il pieno coinvolgimento di enti pubblici e del privato sociale – ha sottolineato il vicesindaco -. Negli ultimi mesi una rinnovata collaborazione tra Erap, Comune e Asp Ambito 9, ha permesso qualche passo in avanti».

Più di 400 alloggi sono di edilizia residenziale pubblica – “case popolari” – di cui una cinquantina al momento non occupati per vari motivi, a fronte di circa 300 famiglie in graduatoria.

«Che non esauriscono la platea di coloro che sono in difficoltà, nella quale vanno oggi inserite anche famiglie che non hanno i requisiti per gli alloggi Erap ma fanno fatica ad arrivare alla fine del mese».

A questi si aggiungono circa 113 alloggi, di cui dispone il Comune, una ventina dei quali attualmente liberi perché inagibili o da recuperare.

«L’approvazione di una mozione sulla casa in uno degli ultimi Consigli comunali rappresenta un segnale importante e offre un impulso politico a questo tipo di attenzioni e di operazioni».

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