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Cronaca

Jesi Curve a prova di bellezza, Silvia Meschini sul podio de “La Perla d’Italia”

La 45enne jesina si è aggiudicata il terzo posto della categoria Curvy al concorso tenutosi a Palinuro, «la vera bellezza non è una questione di taglia, ma viene dall’amore per se stesse»

Jesi – Quando a vincere non è solo la bellezza, ma sono anche le potenzialità, il portamento, l’eleganza e mettiamoci pure la carica espressiva, allora i concorsi di bellezza diventano veicolo di messaggi un po’ più profondi del trito e ritrito binomio magro uguale bello.

Silvia Meschini jesina doc (foto in primo piano), 45 anni, modella Curvy, commessa part time nel negozio di abbigliamento Pepè Moda, in Galleria della Sima, sposata e mamma di Vittoria, 13 anni. Con tutta la sua positività e il sorriso contagioso, ha portato sul palco del concorso internazionale La Perla d’Italia, la bellezza genuina e le curve prorompenti, aggiudicandosi il terzo posto nella categoria Curvy, testimoniando che sentirsi belle e stare bene con se stesse, va un po’ più in là di calzare una taglia 42, ma significa amare le proprie forme uniche e irripetibili e dare espressione al fascino personale, taglia in più o taglia in meno, poco importa.

«Prendere parte a questo concorso è stata un’esperienza molto arricchente – ha raccontato la jesina reduce dalla fase finale della gara – si è trattato di un concorso di bellezza e potenzialità, in cui ognuna delle concorrenti ha potuto esprimere la propria personalità a 360 gradi».

Erano 62 i concorrenti in gara, tra donne e uomini, divisi in varie categorie, tra cui la Curvy, dedicata alle donne formose, alla quale ha partecipato Silvia, nel concorso tenutosi dal 3 al 7 settembre a Palinuro: Marco Monti il presentatore, Francesca Maroni l’ideatrice e la patron dell’iniziativa, Maurizio Cicoli nello staff, il regista Alessandro Ingrà, Michela Frantellizi la referente per le Marche, che ha coinvolto Silvia nella gara. Hanno partecipato alle serate anche Paolo Ruffini e Manuela Arcuri per l’iniziativa il Sorriso di Giada, a sostegno della disabilità.

«Tante persone speciali che mi sento di ringraziare per l’opportunità che mi hanno dato, che non è solo quella di partecipare a un concorso ma di acquisire fiducia in me stessa, permettendomi di esprimermi grazie a queste serate», ha detto Silvia che ci racconta com’è andata nel back stage e come si è svolta la gara.

Dal profilo Instagram di Silvia Meschini, Silviacurvy_model

«Di mattina le concorrenti potevano prendere parte a vari corsi di formazione, da quello di portamento, a cui ho partecipato io, a quello di recitazione, allo yoga e tanti altri, e poi iniziavano le prove per il concorso che si svolgeva nel tardo pomeriggio e si protraeva anche con la cena e le premiazioni con le fasce, per ogni serata».

Diversi i temi delle varie sfilate: Performance per la prima, Stile, bellezza e portamento la seconda, Sfilata personalizzata la terza sera.

«Alla fine di ogni giornata le partecipanti portavano a casa una votazione, quindi era possibile tenere sotto controllo la propria posizione in classifica», ha spiegato Silvia, che al momento di esibirsi con la sua performance ha portato in scena un pezzo ironico sulle curve, ideato da un altro jesino doc, Graziano Fabrizi, in arte Figaro.

«Ho sempre provato una grande curiosità per questo mondo – ci racconta Silvia che svela un pezzetto di storia personale insieme al risultato del concorso -. Circa dieci anni fa ho avuto il mio primo shooting fotografico quasi per gioco. Dalle prime foto è saltata fuori la mia fotogenia, così mi dicevano i fotografi soddisfatti, ma io principalmente lo consideravo un modo per vincere la timidezza perché mi vergognavo di mettermi in mostra e non avevo confidenza col mio corpo».

«Da lì sono iniziate le frequentazioni dei concorsi di bellezza e altri shooting fotografici, al tempo ero più magra di adesso, mi attirava quel mondo e mi permetteva di tirare fuori un lato di me che non conoscevo».

«Poi negli anni sono accaduti vari eventi che mi hanno messo alla prova e se per certi versi mi hanno fatto crescere, per altri hanno contribuito alla perdita di fiducia in me stessa. Nell’utlimo periodo mi sono ingrassata e non mi sentivo più bella né desiderabile».

«Da lì c’è stata la svolta grazie a un mio amico fotografo che mi ha quasi costretta a vestirmi e farmi bella, trascinandomi di nuovo sul set fotografico. E’ stato così che ho provato nuovamente quella voglia di mettermi in gioco e di piacermi anche se con una, due taglie in più, non importava, potevo tornare a sentirmi donna e a credere in me stessa».

«All’ultima serata del concorso in cui c’è stata la sfilata personalizzata ho sfilato ballando in mezzo alle bolle di sapone, mai avrei creduto di poterne essere capace, di poter tirare fuori il mio lato sensuale e sentirmi affascinante».

«Di sicuro qualcuno mi giudica o mi critica perché, nel luogo comune, le madri di famiglia non partecipano a concorsi di bellezza. Ma a me non importa, io attraverso quelle sfilate ho riscoperto la mia femminilità, la mia simpatia, la voglia di credere in me e di trasmettere anche un messaggio positivo alle più giovani, che magari si sentono brutte perché non indossano la taglia 42».

«A quelle ragazze vorrei dire che prima ci deve essere l’amore per se stessi e l’accettazione del proprio corpo così com’è, da quell’autostima viene la vera bellezza».

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