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Cronaca

JESI TORRE ERAP, BACCI GIOCA D’ANTICIPO: “SOTTOSCRIVO L’APPELLO PER BLOCCARE IL PROGETTO E CON IL COMITATO ANDIAMO ALL’INCONTRO”

JESI, 27 maggio 2017 –  Sul ‘grattacielo’ che l’Erap dovrebbe costruire nel quartiere San Giuseppe in via Tessitori nei pressi della palestra Carbonari la sfida continua. Un comunicato diffuso da diverse associazioni  e comitati (ARCI Comitato Jesi-Fabriano, Associazione Res Humane, Centro Sociale “L’incontro”, Centro Studi Piero Calamandrei – Jesi, Comitato Abitanti Centro Storico, Comitato Parco del Granita, Legambiente – Circolo “Azzaruolo” di Jesi, Libera – Presidio di Jesi, MeetUp “Spazio Libero – Jesi”) e da alcune personalità tra cui 4 ex Sindaci (Aroldo Cascia, Enrico Ciuffolotti, Massimo Fabrizi, Gabriele Fava, Aldo Impiglia, Vittorio Massaccesi) ha lanciato un appello invitando i candidati Sindaci a ritenere inaccettabile la costruzione per il suo impatto negativo dal punto di vista urbanistico e soociale perché 

  1. si vuole realizzare un edificio con un piano interrato su un’area di interesse storico archeologico, per un investimento di oltre 5 milioni di euro, denaro pubblico. Verrebbe realizzato in tal modo l’unico tassello, il più criticabile, del Piano di Recupero Campus Boario peraltro già sconfessato e considerato inopportuno dal suo progettista nel 2012, oltre che in pieno contrasto con il punto 3 del dispositivo della deliberazione comunale n.13 del 09.02.2007;
  2. non viene valutata la sostenibilità sociale dell’insediamento; da tempo si evidenzia da più parti che il quartiere è saturo e costituito da sole  “case popolari”;
  3. non si è considerata l’alternativa possibile di fare edilizia sociale utilizzando i tanti appartamenti vuoti in città o intervenendo su contenitori in disuso, con consumo zero di suolo;
  4. non si è tenuto conto che nell’area di via Tessitori gravitano gli utenti di attività sportive e ricreative, come il Centro sociale “L’Incontro” e la Palestra Carbonari; strutture che già oggi non dispongono di aree a parcheggio sufficienti;
  5. da subito verrebbe mangiato un pezzo di parco, per far fronte, ma in modo largamente insufficiente, ai problemi di sosta e viabilità che creerà il nuovo edificio

 

Al tempo stesso viene chiesto un impegno ad aprire appena possibile un tavolo di trattativa con l’ERAP in modo da evitare la costruzione del “grattacielo” nel quartiere San Giuseppe.

Immediata la risposta del Sindaco uscente Massimo Bacci: “Non mi limito a sottoscrivere l’appello di associazioni e personalità jesine, che mai si erano sentite prima d’ora sulla questione del nuovo palazzo di San Giuseppe (ad eccezione del meetup Spazio Libero), ma lo faccio proprio. Organizzerò in settimana un incontro all’Erap in Ancona e chiederò a un esponente del neonato comitato e a due residenti di accompagnarmi, così anche loro potranno ascoltare se vi sono possibilità di rivedere il progetto. Inoltre, sollecito fin da ora il nuovo comitato di cittadini ad organizzare un incontro pubblico in via Tessitori, prima delle elezioni, per dare la possibilità a tutti coloro che, a vario titolo, hanno ideato e approvato una decina di anni fa tale costruzione di spiegarne le motivazioni di fondo, considerando che San Giuseppe era un quartiere densamente abitato anche nel 2007: credo sia una questione
di trasparenza nei confronti dei cittadini”.

 

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