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Cronaca

Jesi Ex Smia, al Parco Mattei l’idea di un albero di Natale del quartiere

L’appuntamento è fissato per il 10 dicembre alle ore 10, la proposta partita da una residente, Barbara Marasca

Jesi – Un’idea che farà parlare quella proposta da Barbara Marasca residente nel quartiere ex Smia.

Un’idea semplice ma dal forte sapore natalizio, ed è quella di allestire un albero di Natale di quartiere. Di piante al Parco Mattei ce ne sono molte che stanno crescendo ma Barbara ne avrebbe individuata una piccola per permettere a tutti i residenti di poterla addobbare come meglio credono.

Tutto è nato dalla proposta di Barbara Marasca postata su Facebook sulla pagina quartiere ex Smia e Parco Mattei dove si lancia l’idea di riunirsi tutti per fare comunità e per dare in simbolo di pace nel costruire l’albero. 

L’appuntamento è fissato per il 10 dicembre alle ore 10 al Parco Mattei presso il monumento dell’aereo.

Ognuno potrà portare qualcosa (palline, foocchi, addobbi natalizi) che sarà poi utilizzata per addobbare l’albero

«Secondo me è una cosa molto interessante sia per riunirsi tutti insieme e fare comunità, e dare un segno di una pace che oggi giorno purtroppo non c’è – racconta  Barbara -,  ci sono davvero tantissime guerre in giro che dividono mentre questa piccola iniziativa natalizia può unire tutti, credenti, non credenti, appartenenti ad altri credi o atei. Un albero di Natale del quartiere, addobbato da tutti noi, sia qualcosa di importante, lo dimostra il fatto che la proposta ha ricevuto tanto seguito, tanta gente l’ha apprezzata e qualcuno ha scritto che porterá palline blu, bianche di ogni colore, qualcun altro ha avanzato l’ipotesi di metterci lucine, allora pensavamo di inserire quelle con le pile  o anche quelle a luce solare».

In effetti i residenti nell’ampio quartiere sono circa 2000 dalla zona di via Ancona fino a via Marche, al mercato ortofrutticolo. 

E a chi dice che l’albero non durerà più di 5 minuti prima di essere vandalizzato? 

«Dobbiamo dare fiducia alle persone perché spesso la gente ha bisogno di essere ascoltata e fare amicizia con altre persone. Ecco io penso che quello che faremo sarà un dono al nostro quartiere, a livello economico non ha un valore ma ne avrà a livello affettivo. Comunque la comunità tutta intera farà in modo che quest’albero venga custudito, sarà un po’ come prendersi cura della cosa pubblica. E comunque sarà un bel momento quello che passeremo facendo l’albero. Forse le persone si fermeranno un momento e parleranno tra loro. Faremo comunità ed è questo che conta» 

C’e da dire che Barbara il quartiere lo conosce in lungo e in largo perché «i miei nonni materni erano custodi della Smia e abitavano nella casetta dove ora c’è la farmacia comunale 2, fu proprio mia nonna alla fine di un Natale di 80 anni fa che piantò in terra l’alberello che aveva addobbato a casa sua. Si tratta del grandissimo pino di lato al supermercato».

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