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Cronaca

JESI FORZE DELL’ORDINE MOBILITATE: FIACCOLATA LEGHISTA “ACCOMPAGNATA” CON LANCIO DI UOVA DALLA CONTESTAZIONE DEI CENTRI SOCIALI

Foto Pienne

(Foto Pienne)

JESI, 13 marzo 2016 – La pioggia ha provato a spegnere le fiaccole della Lega Nord ma non ci è riuscita perché dopo un po’ se n’è andata. Ci hanno provato anche gli antagonisti ma non ci sono riusciti neanche loro. Anche se si sono fatti sentire. Contro manifestando.

In questo caso i due gruppi erano divisi dal cordone delle forze dell’ordine, coordinato dal vice questore aggiunto, Antonio Massara. Polizia rinforzata da agenti di Senigallia con una squadra in assetto di ordine pubblico, poi carabinieri e Polizia locale, deputata al controllo del traffico.

E’ stata una domenica sera altamente movimentata, cornice alla manifestazione indetta dalla Lega Nord a sostegno della legalità.

Appuntamento in uno dei luoghi simbolo, in questo caso,  della città, il piazzale di Porta Valle, dove i leghisti, una quarantina, sono arrivati per comporre il corteo. Con loro il consigliere regionale e segretario provinciale Sandro Zaffiri e la coordinatrice cittadina, Silvia Gregori.

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Stare compatti e non rispondere alle eventuali provocazioni. Questo l’ordine. Poi la fiaccolata si è avviata verso via Setificio dove, ed era cosa nota, ad attendere i leghisti c’erano gli antagonisti dei centri sociali, un centinaio, ammassati all’altezza degli Orti Pace. E da lì è iniziata la contestazione. Musica a tutto volume, slogan antifascisti, uno striscione inequivocabile: “Spegni la Lega, spegni il razzismo“.

Non solo. Da lì in poi sono volate anche uova – ne hanno fatto le spese anche alcuni parabrezza di auto ferme in sosta – e palloncini riempiti d’acqua – uno dei quali ha colpito la stessa Gregori – ma senza che i due gruppi venissero a contatto, anche grazie alla presenza del furgone  della Polizia, parabrezza in griglia metallica, che faceva da argine tra le due schiere.

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Lungo via Setificio è stato un continuo momento di contestazione e di lanci anche se la situazione non è mai sfuggita di mano alle forze dell’ordine. Spettacolo inusuale, comunque, per la nostra città.

All’imbocco della salita di via Garibaldi, poi, la fiaccolata leghista ha proseguito non più accompagnata dai contestatori, fermati all’altezza del bar.

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Ma sono poi riapparsi sotto l’Arco del Magistrato proprio quando la fiaccolata faceva il suo ingresso in piazza della Repubblica andando a sistemarsi, per l’atto finale, davanti alla chiesa. Ed è ricominciata la contestazione. Alla quale i leghisti hanno risposto riaffermando le motivazioni della loro mobilitazione.

Tante gente, tanta curiosità. Anche tante battute, da una parte e dall’altra. Poi, spente le fiaccole, s’è fermata anche l’adrenalina, alle 19.50. Neanche un’ora, dalle 19 passate da qualche minuto, da quando tutto era iniziato.

“Sono in tanti quelli là – ha commentato la Gregori – e questa è la dimostrazione che hanno paura di come stiamo crescendo anche nella nostra realtà. Ma la loro violenza non ci ferma, andiamo avanti in nome della democrazia, democrazia che quelli non sanno proprio cosa sia”.

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Siamo e resteremo sempre al fianco delle forze dell’ordine – ha detto Zaffiri – contro la depenalizzazione dei reati, contro il decreto “svuota carceri” e per la certezza della pena. Per questo stasera siamo qui. Il nostro territorio soffre per l’eccessiva presenza della micro criminalità, ne vediamo le conseguenze. Noi razzisti? Il nostro referente per gli immigrati è di colore, altro che razzisti! Sosteniamo chi si integra e non è clandestino, gli altri vanno aiutati nei loro paesi d’origine”.

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