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Jesi Giovanni Matarazzo, testimone oculare – Video

A Palazzo Bisaccioni la mostra che contiene e propone diverse riflessioni personali sulla realtà e sui vari aspetti del rapporto che si ha con la propria camera fotografica

Jesi – La voglia di incontro con una amicizia nata fra musica, giornalismo, concerti e chitarre varie all’inizio di questo secolo, mi porta a ritrovarmi a Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, dove è in corso una mostra che contiene e propone diverse riflessioni personali sulla realtà e sui vari aspetti del rapporto che si ha con la propria camera fotografica.

Quindi con se stessi.

Con l’occhio, con la luce, con i piccoli e grandi fascini o incanti che non finiscono mai di stupire.

Si intitola “Testimone oculare – un breve viaggio iniziatico di Giovanni Matarazzo”.

Che è con me e insieme ricordiamo un’altra mostra, unica nella sua particolarità e genesi intellettuale, intitolata “Qui e ora, attraversando microcosmi”, risalente al dicembre scorso, in cui, facendo proprie alcune considerazioni del maestro del teatro dell’assurdo Harold Pinter, diceva, in apertura di  catalogo: «Voglio presentare esseri degni d’interesse, semplicemente perché esistono, e non per una certa morale che mi prefiggo di trarre da loro».

Si trattava, nella sua unicità e bizzarria d’esecuzione, della mostra-racconto e incontro con 15 personaggi che gli hanno trasmesso più di una tranche de vie. Arricchendolo.

Dicevo che in questa esposizione che mi scorre davanti agli occhi ci sono vari piani di lettura, come spiega e approfondisce con arguzia e sapienza Martina Matarazzo nella sua intervista di presentazione con l’autore.

Gli chiedo di raccontarci il significato della sua mostra ed i vari piani di lettura.

Guarda l’intervista video a Giovanni Matarazzo

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