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Cronaca

JESI IL “FIUTO” DEL PD SCOVA LE BARRIERE ARCHITETTONICHE DELL’IMPIANTO DI VIA MAZZINI

Nessuno si è preoccupato di questo problema, solo adesso arriva in Consiglio comunale una interrogazione del Pd

Nessuno si è preoccupato di questo problema, solo adesso arriva in Consiglio comunale una interrogazione del Pd

La galleria d’accesso di San Giovanni continua a presentare infiltrazioni d’acqua preoccupanti e sconcertanti

La galleria d’accesso di San Giovanni continua a presentare infiltrazioni d’acqua preoccupanti e sconcertanti

JESI, 25 novembre 2015Più di un mese fa, precisamente il 17 ottobre, ci eravamo occupati dell’impianto di risalita verso il centro, quello nuovo di zecca, che da via Castelfidardo porta a piazza della Repubblica, previo cambio in via Mazzini. E proprio un mese fa segnalavamo come fosse sotto gli occhi di tutti la barriera architettonica che insiste all’altezza dell’entrata di via Mazzini.

«Cinque scalini – scrivevamo – senza opportuno scivolo, che non permettono a chi ha difficolt

à motorie e si serve anche di carrozzina, di usufruire dell’ascensore entrando da quella porta… Nessuno si è preoccupato di questo problema anzi, si è proceduto all’inaugurazione dell’impianto… proprio quando la Giunta ha deciso di dare il via all’abbattimento delle barriere architettoniche aderendo ad un piano specifico, il Peba». E segnalavamo anche  come la galleria d’accesso di san Giovanni (che serve via Castelfidardo) presentasse continuamente infiltrazioni d’acqua preoccupanti, in aumento con la pioggia. Non solo, ma anche come non fosse in alcun modo segnalato l’accesso all’ascensore in piazza della Repubblica, nascosto in vicolo del Teatro. Tanta carne al fuoco che, però, andava bruciandosi.

A questo punto, poco più di un mese dopo, rileviamo che il Pd ne fa oggetto di una interrogazione al Sindaco nel prossimo Consiglio comunale previsto per venerdì 27, estendendo anche un comunicato a firma degli stessi interroganti, vale a dire i consiglieri comunali pd Stefano Bornigia, Stefania Mancinelli e Stefano Rossetti.

Quindi, finalmente, qualcuno se n’è accorto che in quel posto qualcosa proprio non va.

«Perché non è stata prevista la rimozione – scrivono nel comunicato i tre consiglieri – delle barriere architettoniche per l’uscita in via Mazzini? La soluzione dell’Amministrazione comunale, se ci sarà, avrà ulteriori costi per la collettività».

Ad un certo punto della galleria dell'impianto di risalita risulta una infiltrazione d’acqua

Ad un certo punto della galleria dell’impianto di risalita risulta una infiltrazione d’acqua

Ma non è finita. Infatti «sempre sulla stessa opera ci chiediamo se sia normale che un ascensore, appena inaugurato, abbia percolazioni così evidenti dalla volta dei muri. Da un nostro sopralluogo… abbiamo notato perdite d’acqua diffuse lungo la galleria d’ingresso, con la volta del soffitto intrisa d’acqua e di umidità. E questo in giornate di sole! Ci chiediamo se alla lunga queste percolazioni potrebbero essere pericolose per la stabilità della struttura. Di che natura sono queste infiltrazioni? Da dove arrivano? Sono acque bianche o magari, visto anche il cattivo odore, la perdita di qualche fognatura? La conclusione dell’opera, il cui iter realizzativo presenta diverse anomalie, pare lontana. Non prima che si sia fatta luce almeno su questi interrogativi». Il sopralluogo, come viene evidenziato poi  nell’interrogazione, è avvenuto giovedì 12 novembre scorso.

Ma si va avanti perché, passando proprio all’interrogazione, si chiede anche, visto che i lavori erano stati variati in corso d’opera, «di avere riscontro sulle forme di finanziamento per le eventuali spese non coperte dalla fidejussione Palazzetti e, del caso, avere anche nota di quali opere, progetti, interventi, acquisizioni, siano risultati inutilizzati e/o persi nel passaggio tra precedente e nuovo progetto… diverso da quello appaltato nel precedente mandato amministrativo».

Non ultimo il fatto che la galleria – rilevano i consiglieri pd – risulta (secondo la delibera di Giunta 307 del 23-12-13) «deviata rispetto al percorso originariamente ipotizzato e rilevato, in prima battuta, con strumentazioni non raffinate, e pertanto la soluzione ipotizzata non è risultata percorribile poiché l’uscita dell’ascensore sarebbe venuta a trovarsi al centro della strada di accesso al parcheggio prospiciente la facciata retrostante del teatro».

Inoltre, nel variare il progetto in fase di realizzazione ci si era indirizzati ad «aprire un varco sulla muratura portante del teatro». Ipotesi bocciata dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e artistici delle Marche.

Massimo Bacci taglia il nastro alla recente inaugurazione dell'ascensore di via Castelfidardo

Il sindaco Massimo Bacci taglia il nastro all’inaugurazione dell’ascensore di via Castelfidardo

Per quale motivo, dunque, ci si chiede, sono state utilizzate “strumentazioni non raffinate”?

E perché progettare «un’apertura nelle mura portanti perimetrali del teatro senza un parere preventivo della Soprintendenza? Il tutto con una perdita di tempo di circa cinque mesi».

Verrebbe da dire, ancora una volta,  come già per la presa di posizione del Pd per i lavori infiniti di via Garibaldi, «meglio tardi che mai…». Ma la vera domanda è: che sia un risveglio definitivo?

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