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Cronaca

JESI Impianto semaforico in tilt: «Uno spreco di soldi pubblici»

La Lega attacca l’Amministrazione: «Questo il risultato degli interventi tampone, però si sono trovati i 20 mila euro per le telecamere che permettono di multare chi passa col rosso»

JESI, 17 febbraio 2020 – Il semaforo che è andato ancora in tilt ieri mattina, già dalle prime ore, all’intersezione tra viale del Lavoro e via Marche oltre a creare problemi al traffico e disagi agli automobilisti ha, naturalmente, suscitato già una prima reazione riguardo alla situazione venutasi a determinare.

È della Lega, infatti, una dura presa di posizione nei confronti dell’Amministrazione cittadina rea, secondo i salviniani, di continuare a intervenire su impianti semaforici vecchi e obsoleti «aggiustandoli alla bisogna, tamponando alla meno peggio, sprecando soldi per sostituire dei pezzi vetusti che neanche si trovano facilmente».

Quando invece andrebbero «adeguati alle normative vigenti per rendere la strada fruibile a tutti, però la risposta da palazzo è sempre la stessa: non ci sono soldi. Ma 20.000 euro per il noleggio di due semafori intelligenti che permettono di multare chi passa con il rosso, il Comune li ha trovati. Forse, prima di spendere denaro pubblico per un accessorio non certo indispensabile, sarebbe stato il caso di sostituire i semafori».

Non solo, sotto la lente d’ingrandimento finiscono fatalmente anche «le strade piene di buche o rattoppate alla meno peggio, la segnaletica orizzontale, talmente sbiadita che per attraversare bisogna ricordarsi dove erano le strisce pedonali, l’illuminazione delle strade in maniera decente, il rendere i marciapiedi praticabili. Solo dopo questi interventi realmente urgenti e che eviterebbero non pochi incidenti, si sarebbe potuto pensare di noleggiare semafori che aiutano a fare cassa».

L’intersezione semaforica costituisce uno snodo di transito veicolare particolarmente intenso, inserito in una viabilità che nella zona è particolarmente interessata dal traffico in entrata e uscita dalla città. Va da sé che al minimo intoppo le conseguenze si ripercuotono su tutta la catena.

«Sembra di rivedere un vecchio film, che puntualmente viene riproposto insieme alle proteste», rincara la Lega. E, indubbiamente, il problema continua a persistere a fronte di interventi che erano stati annunciati ma che ancora rimangono al palo.

(p.n.)

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