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Jesi Intervento al Parco Granita: «Ecco il degrado che avevamo sotto casa» – Video

I lavori di smantellamento dell’area verde da tutti i manufatti presenti ha portato alla luce lo stato di abbandono della zona che ora sarà sottoposta a restyling

Jesi – Dalla ripulitura del Parco del Granita, avviata circa due settimane fa, prima tranche di un intervento ben più ampio che coinvolgerà sia l’area verde che il quartiere di San Giuseppe, sono venute alla luce tutte le magagne di una zona che per anni è finita nel dimenticatoio.

Lasciata in uno stato di semi abbandono, in cui convivevano gli orti curati dei residenti del quartiere – con regolare permesso rilasciato dal Comune – e i manufatti in legno o lamiera occupati abusivamente, utilizzati come rimesse per gli animali da cortile, spesso maleodoranti e maltenuti, che attiravano topi e predatori, come hanno riferito i residenti.

Un’area complessiva di circa 500 metri quadrati, l’area verde del fossato compresa tra la Palestra Carbonari e Viale don Minzoni, che i lavori stanno smantellando, con la rimozione dei manufatti, dei rifiuti e delle piante secche, per restituire al quartiere un parco degno di questo nome.

Numerose sono state negli anni le proteste dei residenti che ora tirano un sospiro di sollievo di fronte alla ripulitura dell’area – proprio a ridosso delle loro abitazioni – le cui condizioni negli ultimi tempi erano degenerate,l a causa dell’occupazione abusiva delle casette di legno da parte di chi, non disponendo di un’abitazione, le utilizzava come dormitorio, gli angoli del parco come latrina, complice la fitta vegetazione che ricopriva le recinzioni e che non permetteva di verificare cosa accadesse all’interno.

«Finalmente tutti possono vedere lo stato di degrado e di abbandono in cui si trovava quest’area e con cui dovevamo convivere tutti i giorni», hanno riferito i residenti indicando i cumuli di rifiuti e sporcizia rinvenuti nelle casette e nelle zone recintate, ora accatastati pronti per essere rimossi.

«In una casetta sono stati ritrovati un fornello con una bombola a gas e due valigie piene di vestiti – raccontano – in un’altra, che deve ancora essere rimossa, ci sono materassi buttati a terra, resti di cibo e indumenti, segno evidente che qualcuno lì ci abitava. Passando da quelle parti, capitava spesso di vedere anche uomini che utilizzavano le siepi del parco come gabinetto per i loro bisogni».

«Da una casetta rimossa, che ospitava un allevamento di piccioni è scappata via una schiera di grossi topi che ha spaventato gli stessi operai al lavoro».

«Un livello di degrado e di sporcizia inaccettabili in uno dei quartieri più antichi della città dovuto all’assenza di controlli e di interventi che in tanti anni abbiamo sempre segnalato ma senza ottenere risultati».

Criticità che si aggiungono alle numerose segnalazioni, nei mesi scorsi, relative alla sicurezza, agli schiamazzi e alle liti notturne, lo spaccio di stupefacenti.

Con l’intervento iniziato due settimane fa, il Parco del Granita sarà totalmente sgomberato da qualsiasi elemento improprio, per poi avviarne il restyling che prevede la sistemazione dell’area verde e dell’area giochi, la redistribuzione degli orti sociali, un nuovo impianto di illuminazione e la realizzazione di un percorso ciclopedonale che collegherà la Palestra Carbonari da un lato, a via San Giuseppe, dall’altro, al Campo Boario.

Lavori possibili grazie ai finanziamenti ottenuti dal Pnrr, nell’ambito del Pinqua, il progetto per la qualità dell’abitare, che oltre a questo, prevede anche altri interventi nel quartiere, inoltre accanto al campo di calcio saranno riqualificati la pista ciclabile e il percorso pedonale fino alla scuola Federico II.

Contestualmente sarà realizzato un secondo intervento che interesserà la zona di San Savino e Porta Valle, per 375mila euro, creando un unico collegamento ciclopedonale dalle mura storiche al Parco del Granita. A essere interessati dai lavori anche il piazzale dei Partigiani e gli spazi limitrofi.

Interventi che dovrebbero restituire dignità e decoro a un quartiere troppo spesso sotto i riflettori per accadimenti di cronaca, composto da una comunità viva e pulsante che chiede di poter vivere nella pulizia, nella serenità e nella sicurezza.

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