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JESI LA JESINA RIGETTA LE ACCUSE DELLA UISP: LA ROTTURA E’ TOTALE

evasio.santonijesidi EVASIO SANTONI


JESI, 4 dicembre 2016La Jesina non ci sta e respinge tutte le accuse che il Comitato Uisp di Jesi aveva avanzato dopo la nota della società del presidente Polita riguardo la gestione dell’impianto dello Stadio Comunale e relativa area dei giardini pubblici.

Marco Polita (presidente Jesina calcio)

Marco Polita (presidente Jesina calcio)

Un botta e risposta che non porterà a nulla di concreto se non che al prossimo bando entro il 31 gennaio 2017 ognuno andrà per la sua strada e presenterà ognuna delle parti il proprio progetto per la futura gestione.

La Jesina sostiene che la risposta della Uisp è “senza argomenti, ma solo denigrazione effetto del monopolio nella gestione degli impianti”.

Di seguito la risposta del club leoncello.

“Quando non si hanno argomenti per contrastare le opinioni altrui, si denigra chi quelle opinioni le esprime. Ne prendiamo atto, ma noi sul terreno delle offese personali non scendiamo. Ed allora ricordiamo che, dopo lunghi mesi di positivi rapporti, circa un anno fa, in due successivi incontri, la Uisp (che insieme a noi gestisce il Carotti), in presenza dell’Amministrazione comunale, ha gravemente accusato la Jesina Calcio di essere inadempiente. Una tale accusa, assolutamente infondata, poiché la Jesina ha dimostrato di aver sempre versato il corrispettivo concordato, ha provocato tra i due soggetti forti tensioni che non si sono più ricomposte.

Oggi, alla preoccupazione espressa dalla Jesina Calcio circa il monopolio che si è realizzato in città nella gestione degli impianti sportivi, la Uisp reagisce in maniera scomposta denigrando la società sportiva (la quale ovviamente si riserva di tutelare la propria immagine in ogni sede) creando altra tensione ed accusandola da una parte di utilizzare il mano erboso in maniera inappropriata, dall’altra di non rispettare l’accordo economico.

Riguardo al primo aspetto la Jesina respinge tale illazione avendo sempre dato corso alle prescrizioni comunali relative all’utilizzo dell’impianto;

circa la seconda questione, quella economica, smentiamo seccamente, al pari di un anno fa, quanto sostiene la Uisp. Ad oggi solo gli unici estratti conto pervenuti nel mese di novembre devono essere saldati, previa verifica, entro il termine concordato di trenta giorni, della regolarità degli stessi, essendosi già verificato il vezzo, sicuramente in buona fede, di imputare costi non dovuti.

Ad ogni modo, il nostro invito a non creare dualismi e ad evitare altre tensioni è caduto nel vuoto.

Oggi la Uisp dovrà dimostrare di aver realizzato tutte quelle opere innovative che si era impegnata ad effettuare con il progetto utilizzando il corrispettivo ricevuto ogni anno dalla Jesina, il significativo contributo comunale e tutti gli altri proventi derivanti dalla gestione dello stadio Carotti.

A questo punto sono chiari i motivi per i quali da circa un anno la Uisp ha iniziato ad esprimersi in maniera autoreferenziale circa il proprio operato e denigratorio verso le altre società: completare il suo percorso verso l’egemonia ed il monopolio che la Jesina Calcio, per motivi di dignità, non potrà accettare avendo il diritto di partecipare al bando in un contesto di pari opportunità”.

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