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Cronaca

JESI “LA SOPRINTENDENZA SMENTISCE SE STESSA: NON AVEVA COMPETENZA SULLA COLLOCAZIONE DELLA STATUA DI FEDERICO II”

Per la Soprintendenza la statua deve rimanere a Porta Bersaglieri ma adesso l'Ing. Magnagnini contesta la presa di posizione

Per la Soprintendenza la statua deve rimanere a Porta Bersaglieri ma adesso l’Ing. Magnagnini contesta la presa di posizione

JESI, 15 settembre 2015 – Sul diniego al trasferimento della statua di Federico II da fuori le mura alla Piazza che da lui prende il nome, la Soprintendenza ai Beni Artistici e Paesaggistici di Ancona contraddirebbe se stessa, secondo l’Ing. Mauro Magagnini. Scrive il consigliere comunale nella lista “Jesiamo” in una nota che, a suo “giudizio” il veto imposto gli risulterebbe “quanto mai inspiegabile, intempestivo e profondamente sbagliato. Infatti – prosegue la nota diffusa questo pomeriggio – diversi anni fa la stessa Soprintendenza dichiarò ufficialmente la non idoneità dell’attuale collocazione (quella ben descritta dalla poesia dialettale di Arzeno) e soprattutto la sua non competenza ad esprimere un parere. Oggi tutto cambia – dice ancora Magagnini – e anche una collocazione all’interno di un cortile privato senza impatto disturbativo e soprattutto nell’ambito di un validissimo intervento culturale nel nome dell’imperatore “Stupor Mundi” diventa non urbanisticamente valido e il parere si può esprimere con un veto”. Più che di un veto Magagnini parla di “un errato parere, che penalizzerà

Piazza Federico II o Piazza del Duomo

Piazza Federico II o Piazza del Duomo

fortemente il turismo jesino e il progetto del nuovo museo virtuale, motore della futura presenza di turisti, specie tedeschi, a Jesi”. Ma la critica e le contestazioni dell’esponente di “Jesiamo” non finiscono qui che paragona il parere espresso ad “una nuova ‘perla’ della Soprintendenza ai beni Architettonici e Paesaggistici di Ancona che fa seguito alla assurda autorizzazione di un ascensore in ferro a ridosso delle mura medievali (la città si è ribellata a tale scelta), alle ripetute difficoltà inspiegabili poste all’ubicazione all’interno delle mura per un presunto valore architettonico essenziale di un ex pavimento a volta; assurdo!” Le contestazioni di Magagnini sarebbero ancora tante, ma preferisce fermarsi a queste “per non creare ulteriori polemiche”.

vignetta di Paolo Manzetti

vignetta di Paolo Manzetti

Il giudizio negativo espresso dall’Ingegnere nei confronti della Soprintendenza non è certamente l’unico, in tanti, in città, condividono quanto contestato nella nota del consigliere comunale. Sono molti, infatti, quelli che non condividono le argomentazioni assunte dall’organo di controllo delle belle arti specialmente quando questo afferma che il posizionamento della statua “nella corte di Palazzo Ghislieri nuovo, inciderebbe negativamente sulle quinte prospettiche della piazza stessa e verrebbe a costituire un segno ridondante e non essenziale in uno spazio urbanistico storicamente determinato”. Questo principio, si chiedono in tanti, non era valido quando, nel 1949, si decise di trasferire la fontana con l’obelisco ed i leoni proprio su quella piazza? Quella statua non è certo coeva alla piazza; fu infatti realizzata nel 1844 e non certo quando, dopo trasformazioni varie la Piazza del duomo assunse l’aspetto attuale.
(Sedulio Brazzini)

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