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Cronaca

Jesi L’Oasi Felina all’Associazione “4 Baffi”, in arrivo il primo ospite

Situata all’interno dell’area di via Spina nella quale già ci sono 38 gatti, l’assessore Alessandro Tesei: «Un primo passo verso la tutela dei randagi, che ci auguriamo possa evolvere»

Jesi – E’ stata presentata stamattina in Comune la convenzione che sancisce ufficialmente l’attribuzione all’Associazione “4 Baffi” dell’Oasi felina comunale, grazie all’accordo raggiunto tra l’Amministrazione e i membri dell’associazione stessa, impegnata ormai da diversi anni nella lotta al randagismo e nella sensibilizzazione della popolazione alle campagne contro l’abbandono e a favore della sterilizzazione.

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«Si tratta solo di un primo passo, che ci auguriamo possa evolvere ancora di più, verso la soddisfazione di un bisogno che da troppo tempo veniva trascurato – ha spiegato l’assessore al benessere animale, Alessandro Tesei -, quello di dare ospitalità ai gatti randagi, spesso bisognosi di cure, che per vari problemi non possono essere rimessi nel territorio e nell’Oasi troveranno una casa, almeno fino a quando non capiterà un’adozione per loro».

L’Oasi sarà situata all’interno dell’area di via Spina, gestita dall’associazione 4 Baffi che già ospita circa 38 gatti. A questi si aggiungeranno altri 10 felini – come previsto dalla convenzione con il Comune di Jesi – e per i quali l’Amministrazione verserà un contributo annuo di 2.500 euro.

«Per i gatti che faranno parte dell’Oasi felina è prevista una procedura di accoglienza precisa – ha spiegato Selly Buffarini, vice presidente dell’Associazione -. Il cittadino che trovasse un gatto randagio in difficoltà, dopo averlo messo in sicurezza, dovrà allertare le Forze dell’ordine o la Polizia Locale, loro si occuperanno di attivare la procedura con l’Ast. Un operatore preleverà l’animale e lo porterà al canile sanitario per ricevere le prime cure, sarà poi il servizio veterinario, in accordo con il Comune, a contattare l’Oasi per la consegna del felino».

Il primo ospite ad essere accolto nell’Oasi sarà una giovane femmina, malata e con soli due arti e mezzo, un esemplare che doveva assolutamente essere tolto dalla strada.

Tranne casi di gatti gravemente malati e che necessitano di cure specifiche, all’interno dell’Oasi i felini saranno liberi di girare all’aperto in un’area recintata e protetta, con cibo, luoghi per il riparo e tante cure delle volontarie che li ospiteranno fino a quando non verranno dati in adozione.

«Negli ultimi due anni abbiamo portato a termine 240 adozioni. Purtroppo il fenomeno del randagismo e dell’abbandono dei felini è ancora molto diffuso – ha sottolineato la vice presidente -, considerate che riceviamo dalle 20 alle 40 segnalazioni alla settimana».

«Dietro all’abbandono si cela una varietà di situazioni che vanno da condizioni di disagio sociale alla morte improvvisa del proprietario oppure a casi di trascuratezza e ignoranza – hanno spiegato la presidente Claudia Casagrande e le volontarie presenti -, perché spesso si pensa erroneamente che i gatti se la cavino anche da soli in strada, ma questa è una concezione sbagliata».

Attualmente all’associazione lavorano una trentina di volontarie «ma siamo sempre alla ricerca di persone volenterose che vogliano darci una mano, perché oltre all’accoglienza dei randagi ci occupiamo anche della gestione delle colonie feline sul territorio, sono più di 220 quelle riconosciute, organizziamo la promozione di campagne per la sterilizzazione e rispondiamo alle numerose richieste di chi ci contatta per chiederci consigli su situazioni difficili da gestire con i felini randagi nel quartiere o per informazioni sull’apertura delle colonie».

L’Associazione è molto impegnata nelle attività di promozione delle proprie attività e soprattutto nel far conoscere i piccoli amici a quattro zampe che popolano la sede di via Spina e che cercano una famiglia disposta all’adozione, da oggi ancora di più, con l’arrivo dell’Oasi felina.

Domenica prossima, 17 marzo dalle 10 alle 12.30, si svolgerà un evento proprio per promuovere la conoscenza dell’associazione e dell’Oasi, aperto alle famiglie, con un laboratorio sulle uova di Pasqua.

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