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Cronaca

Jesi Maltempo: frana in via Mazzangrugno, colpita azienda agricola

«I nostri campi invasi da terriccio e acqua, così rischiamo di chiudere», l’appello della titolare che chiede l’intervento dell’Ente provinciale

Jesi – La pioggia e il maltempo prolungati di questi giorni e i problemi già esistenti sul manto stradale hanno avuto la meglio sui terreni dell’Azienda agricola di Roberta Mancini, che già da mercoledì hanno subito l’allagamento per l’acqua piovana e una frana dovuta al distaccamento del manto stradale.

La strada interessata, che passa adiacente ai campi dell’azienda agricola, è la Provinciale che porta a Mazzangrugno. Ieri, in base al racconto della titolare, si è rivelato indispensabile l’intervento della pattuglia della Polizia Locale che, in seguito al distaccamento del costone, ha dovuto arginare l’area e regolare il traffico, in attesa dell’arrivo dei tecnici provinciali che visionassero l’accaduto e decidessero il da farsi.

La frana sotto la strada

«I disagi relativi alla Provinciale – racconta Roberta Mancini – purtroppo non sono una novità. E’ dal 2016 che periodicamente a causa della pioggia e delle infiltrazioni d’acqua nel sottosuolo si verificano smottamenti e frane che inevitabilmente si riversano sulle nostre coltivazioni. Impedendoci di utilizzare alcune aree del nostro terreno agricolo».

La diatriba con l’Ente provinciale, responsabile della manutenzione della strada, è iniziata infatti nel 2016, ha raccontato la titolare, sempre a causa dei dissesti e delle frane che provocavano anche l’otturazione dei fossi di scolo dell’acqua, con conseguente allagamento delle aree circostanti.

Il costone franato

Nell’occasione era stato raggiunto un accordo tra i legali delle parti in causa, Provincia di Ancona e Azienda agricola, per cui la Provincia ha poi provveduto al rifacimento del manto stradale e alla sistemazione della rete fognaria, impegnandosi a intervenire qualora si fossero presentati altri smottamenti e per la ripulitura dei fossi di scolo.

«L’accordo è stato rispettato fino a circa tre anni fa – ha spiegato ancora Roberta Mancini – da quel momento alle chiamate di segnalazione mi sono sempre sentita rispondere dall’ufficio preposto della distaccata di via Piandelmedico, che non avevano a disposizione i mezzi o che erano in deficit di personale e non riuscivano a mandare nessuno».

La recinzione distrutta dagli smottamenti

«Ora la situazione è al tracollo. Abbiamo già da qualche tempo circa 3.000 metri di terreno sotto la frana che non possiamo utilizzare e un ettaro mezzo di campo che non è coltivabile a causa delle infiltrazioni di acqua. La frana ha anche danneggiato la rete elettrosaldata, montata dall’Oasi di Ripa Bianca per la tutela degli animali selvatici. Quindi, ora corriamo anche il rischio che possano entrare a devastare il raccolto».

«Poi il maltempo di questi giorni, con l’allagamento e il crollo di un costone ci hanno messo di nuovo alla prova. L’intervento della Polizia Locale che è rimasta per quasi l’intera giornata a monitorare la pericolosità della situazione e ha contattato i tecnici provinciali, non è bastato a ottenere di essere ascoltati».

«I 3 tecnici che sono arrivati sul posto non hanno effettuato alcun intervento tranne versare un secchio di cemento per arginare la frana. Acqua e fango sono ancora lì. Stiamo cercando di capire come farci ascoltare e ricevere aiuto. Altrimenti rischiamo di dover chiudere», ha concluso la titolare dell’azienda che è intenzionata a inviare comunicazione all’Ente provinciale e alla Prefettura, chiedendo risposte e provvedimenti.

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