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Cronaca

JESI Movida in centro storico: la situazione sta sfuggendo di mano

La richiesta di chi vive da tartassato nella parte “antica” della città è di un confronto, soprattutto con il Comune: nessuna guerra ai locali che, anzi, vanno aiutati

JESI, 28 settembre 2020 – «Nessuna crociata contro i locali del centro ma la richiesta, legittima, di trovare insieme una soluzione».

Francesca Anibaldi parla a nome di quanti risiedono nella parte vecchia della città che da settimane stanno denunciando quanto avviene nel week-end: vicoli scambiati per latrine, bottiglie e bicchieri abbandonati, urla fino a notte fonda. Domenica scorsa, in massa, sono andati dai Carabinieri per denunciare una situazione insostenibile che, purtroppo, questo fine settimana si è ripetuta nonostante i controlli.

«La notte scorsa sono state diverse le macchine delle forze dell’ordine presenti in piazza e alcuni agenti sono scesi nei vicoli – racconta -. Il punto è che quando tantissime persone si ritrovano davanti ai locali poi è difficile smaltirle. Ci dispiace che il nostro disagio venga percepito come una lamentela verso i locali, non è assolutamente questo il punto: non c’è nessuna guerra, ciò avviene perché mancano i controlli che abbiamo più volte chiesto anche all’Amministrazione comunale».

La serata inizia nei tantissimi locali del centro e termina nei vicoli: «Urla, bisogni fisiologici, vomito e rifiuti, mentre i bagni pubblici sono chiusi e quelli aperti non bastano per tutta quella gente che quindi viene nelle stradine del centro. I vigili dovrebbero essere operativi anche di notte – prosegue -. Chiederemo conto di questa situazione finché non avremo risposte: quando i residenti chiedono di fare piano perché la gente dorme, vengono aggrediti verbalmente come accaduto a molti di noi».

«Alcuni locali sono virtuosi, il punto è che sono tanti e vicini: noi vogliamo un confronto con l’Amministrazione comunale e con gli esercenti perché solo così possiamo risolvere questo problema, che non è certo cominciato adesso. Sono anni che chiediamo questo confronto ma collaborazione non c’è stata fino a ora: nel corso del tempo, anzi, molte persone hanno lasciato il centro storico. Noi abbiamo investito per ristrutturare e abbellire i vicoli della parte medievale della città, penso che debbano essere sfruttati a livello turistico ma questo non avviene e non si sa il perché, sebbene sia interesse di tutti, non solo di chi ci vive».

Nei giorni scorsi a Palazzo Bisaccioni, in occasione di un incontro focalizzato proprio sul centro storico, molti residenti hanno illustrato la situazione. Più di recente gli esercenti del centro hanno scritto una lettera aperta al sindaco Massimo Bacci per chiedere maggiori controlli.

Sull’esasperazione dei residenti e il lavoro dei locali è intervenuta anche l’opposizione con Jesi in Comune: «L’Amministrazione in questi anni non ha capito il fenomeno dell’affollamento notturno del centro storico e non lo ha armonizzato con le esigenze di tutte le parti in causa e ora, in un periodo peraltro molto complesso anche a livello sanitario, ha completamente perso di vista il tutto, come la palese richiesta di aiuto da parte dei gestori dei locali e la contemporanea e legittima richiesta di rispetto, decoro e serena convivenza dei residenti dimostrano».

Eleonora Dottori

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