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Cronaca

Jesi Nel cuore della città batte anche il Centro Sollievo – VIDEO

Si affaccia su Corso Matteotti la nuova sede della realtà che da anni si occupa di disagio psichico, ospiterà anche la Fondazione Michele Scarponi, «un primo passo per costruire progetti insieme»

di Tiziana Fenucci

Jesi, 28 aprile 2023 – Da ieri il Centro di aggregazione sociale Il Sollievo, che da anni si occupa di disagio psichico e di integrazione sociale dei malati mentali, ha aperto le sue porte proprio nel cuore della città, lungo Corso Matteotti.

Il taglio del nastro nel pomeriggio in presenza del vice sindaco e assessore ai servizi sociali Samuele Animali, dell’assessore alla cultura Luca Brecciaroli, della presidente di Asp Ambito 9, Gianfranca Schiavoni e dei rappresentanti del Dipartimento di Salute mentale e di Coss Marche.

Locali rinnovati e tirati a lucido in quelle che erano le stanze occupate in precedenza da un istituto bancario, pareti tappezzate da quadri che parlano di arte e creatività, quella degli utenti che frequentano il Centro, uno spazio accogliente che racconta di vita, di storie, di persone e che d’ora in poi saranno visibili a tutti, grazie alle vetrine che si affacciano sulla via principale della città.

«L’idea di avere un centro di aggregazione proprio nel cuore di Jesi, nel salotto buono, contribuisce a dare ancora più valore alla città – ha sottolineato Samuele Animali -. In questi locali prima c’era una banca. Si tratta di un luogo di grande passaggio che permette al Centro di essere ben visibile, di farsi conoscere dalla cittadinanza e promuove l’integrazione nel tessuto sociale».

Il cambio di sede, necessario per ampliare gli spazi del Centro, viste le numerose attività svolte con gli utenti, dal teatro sociale, all’arte terapia, alla scrittura creativa, permetterà di ospitare anche la Fondazione Michele Scarponi, istituita dal fratello Marco e impegnata nella prevenzione degli infortuni stradali e nella sensibilizzazione alla mobilità sostenibile e per i disabili, con iniziative di vario genere che punteranno a coinvolgere anche il Centro del Sollievo.

«Per me è un po’ come tornare a casa – ha detto Marco Scarponi – sia perché ho lavorato per tanti anni come educatore sia perché la storia mia e di Michele parte da Jesi, la città dove siamo nati e dove Michele ha cominciato a muovere i primi passi nel ciclismo, a correre e a gareggiare. Sono sicuro che con Il Sollievo nasceranno belle collaborazioni, perché è questo il senso della Fondazione, il messaggio che vorrebbe trasmettere Michele, un messaggio di vita e integrazione».

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La nuova collocazione del Centro permetterà di ampliare il ventaglio di servizi offerti dall’Asp, e di costituire nell’area dell’ex Appannaggio una vera Cittadella del sociale, grazie ai locali precedentemente utilizzati dal Sollievo e che serviranno per ampliare gli spazi del Centro per l’integrazione dei migranti e il De Coccio, centro diurno per disabili, entrambi gestiti dall’Asp Ambito 9 e situati sempre all’ex Appannaggio.

«Finalmente abbiamo spazi ampi che ci permetteranno di svolgere al meglio le attività con gli utenti, ringrazio la grande disponibilità di tutti gli operatori che si sono spesi per fare in modo che questo progetto diventasse realtà», ha evidenziato Gilberto Maiolatesi, coordinatore del Centro di aggregazione Sollievo.

«Una vetrina con la quale ci possiamo affacciare sulla città ma anche farci vedere dalla cittadinanza in un rapporto di completa trasparenza – ha detto Gianfranca Schiavoni, presidente di Asp 9 – una trasparenza che può abbattere gli stigmi sociali, la diffidenza e i pregiudizi nei confronti dei malati mentali e può davvero contribuire all’integrazione».

Marco cavallo blu

Si è conclusa così l’ultima missione di Marco, cavallo blu, il simbolo della lotta allo stigma della malattia mentale che ha preso parte in questi giorni alle iniziative organizzate dal Comune per la Festa della Liberazione e che doveva restare fino all’inaugurazione della nuova sede del Centro, come simbolo di abbattimento di un altro muro, sulla via dell’integrazione.

Oggi ripartirà alla volta di un nuovo Comune da cui farsi adottare e in cui compiere un’altra missione di libertà.

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