Jesi “Orto del Sorriso”, la bella agricoltura sociale – Video

Jesi – Anche il Centro commerciale Oceano di Castelplanio ha aderito con entusiasmo al progetto di agricoltura sociale L’orto del Sorriso, che promuove il reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti fragili o che si trovano in condizioni svantaggiate.

«Un progetto inizialmente sostenuto da Caritas – ha spiegato Francesco Belardinelli, responsabile organizzativo e commerciale della struttura – grazie al lascito di una casa colonica e del relativo terreno agricolo, nel quale produciamo ortaggi senza nessun tipo di prodotti aggiuntivi, quindi assolutamente naturali».

Il casolare con il punto vendita e i relativi campi agricoli si trovano a Jesi in via Calabria, un altro campo è situato nelle vicinanze del cimitero di via Santa Lucia, ma il progetto si sviluppa anche su Ancona. A rendere speciale questa location e i suoi prodotti sono le persone che ci lavorano.

«Diamo impiego a chi ha bisogno di una seconda possibilità – spiega Francesco -, alle persone svantaggiate che presentano disabilità dal punto di vista fisico o a chi deve svolgere lavori socialmente utili, permettendo il loro reinserimento nel contesto sociale e lavorativo e offrendo anche la possibilità di formarsi e apprendere nuove competenze».

E il risultato è la vasta gamma di prodotti di stagione, ortaggi freschi e a km zero, tra meloni, cocomeri, zucchine, insalata, pomodori, fagiolini, peperoni, melanzane, patate, cipolle, porri e sedani che, oltre al punto vendita in loco, vengono distribuiti ad alcuni supermercati locali e ad alcuni ristoratori.

«Una produzione alla quale si aggiungono anche i prodotti trasformati, come conserve, passate di pomodoro e sughi, realizzati con ricette casalinghe e senza l’uso di additivi. Non una produzione industriale ma di qualità», ha aggiunto Francesco Belardinelli.

Da qui nasce anche la collaborazione con il Centro commerciale Oceano che viene rifornito dall‘Orto del Sorriso con una selezione settimanale di verdure di stagione e di prodotti trasformati.

«Ringrazio il titolare Gianluca Chiodi, per aver aderito con un così grande entusiasmo all’iniziativa e per credere come noi in questo progetto», continua Francesco, che racconta anche del laboratorio di trasformazione presente nel casolare.

«Il laboratorio ci aiuta a non sprecare le quantità di ortaggi che restano invendute e che in questo modo riutilizziamo per realizzare una produzione basata sulle ricette tradizionali e che punta, come dicevo, sulla qualità».