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Cronaca

JESI PARCO DEL VALLATO, DA OASI VERDE A PARCO DELL’IMMONDIZIA (video e foto)

Nella zona della casetta dei camperisti è come una discarica a cielo aperto

JESI, 21 agosto 2019 – Basta girare lo sguardo in una giornata qualunque al Parco del Vallato per constatarne il degrado che prende sempre più campo nonostante gli annunci di intervento, fatti dal Comune – relativamente alle zone invase dai cespugli, anche per motivi di sicurezza – che però sono ancora di là da venire. Vanno programmati.

Stamattina la situazione si presentava più o meno come sempre: quello che salta agli occhi è la netta divisione in due delle aree, da una parte quella più pulita, in corrispondenza dell’area giochi per bambini, dall’altra il caos, nell’area intorno alla casetta dei camperisti.

Tutto nelle mani dei soliti vocianti gruppi frequentatori che disseminano nell’area verde di tutto e di più: lungo i camminamenti, tra i cespugli, ai confini con la zona privata. E dire che i cestini – quando non li distruggono – ci sono.

Non solo centinaia di mozziconi di sigaretta – segno di inciviltà piuttosto diffuso – e bottiglie di plastica (di yogurt, di latte, d’acqua): ma accendini, cartoni per la pizza, tappi di plastica e metallo, vetri rotti, frammenti di carta stagnola, buste, bicchieri di plastica, addirittura un grande osso, resto alimentare.

In un punto poco nascosto dalla vegetazione lungo il camminamento che parte dall’ascensore e arriva al muretto dove  dovrebbe esserci la recinzione con la zona privata, recinzione che, ovviamente, non esiste più, si intravvedono chiaramente scarponi, sandali, capi d’abbigliamento, un tozzo di pane e una confezione di wafer, un cartone di bicarbonato, una stufetta da campo a gas, bottiglie e brik di vino e lattine. Si tratta di oggetti presumibilmente depositati da persone per cui quell’angolo magari significa casa, vivendo in condizioni affatto dignitose e scarsamente igieniche.

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Tali semplici osservazioni – su una situazione che continua a ripetersi nel tempo – sono motivo di tristezza sia sul piano sociale e umano sia su quello estetico e ambientale relativamente a uno spazio verde che potrebbe potenzialmente essere un’oasi a due passi dal centro vivo di Jesi.

(p.n. – e.o.)

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