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JESI Piano rifiuti: l’opposizione contesta e lascia la Commissione

Polemici Pd e Jesi in Comune che si autoescludono dalla diretta, votato un atto di indirizzo dai soli consiglieri di maggioranza che chiedono un cambio di passo

JESI, 13 marzo 2021 – Si è riunita giovedì pomeriggio la Commissione 3 che ha affrontato l’adozione del piano d’ambito e relativa impiantistica, affidamento del servizio di gestione dei rifiuti nella provincia di Ancona.

Con l’occasione è stato votato un atto di indirizzo che ha visto l’uscita dei consigieri di opposizione, presenti in quel momento il Partito Democratico e Jesi in Comune, e che quindi ha visto l’avallo solo dei consiglieri di maggioranza. Modus operandi, quello di procedere al voto, che è stato subito contestato dal consigliere democrat Andrea Binici: «Irrituale procedere così».

«La gestione dei rifiuti impatta sull’ambiente – ha detto l’assessora Cinzia Napolitano -. Per questo abbiamo lavorato per la condivisione del piano rifiuti nel nostro Ambito: quando c’è stata la proposta di affidare il servizio a una società senza avere l’idea di come gestire i rifiuti, il Comune di Jesi si è detto contrario».

«Un atto zuppo di politica che andrebbe discusso in Consiglio comunale non in Commissione» ha ribadito Lorenzo Fiordelmondo, Pd, cui ha replicato il presidente della Commissione, Nicola Filonzi che ha chiarito come il medesimo atto sarà portato anche all’attenzione dell’assise cittadina, prevista per il prossimo 30 marzo.

«L’Ambito non funziona: la questioni dei rifiuti è fondamentale dal punto di vista ambientale e di spesa» ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci.

ncontro biodigestore in comune
L’incontro svoltosi in Municipio, nel luglio del 2019, sul biodigestore

«La Commissione ha approvato un atto di indirizzo politico ad uso del Sindaco: uno schieramento minoritario di Sindaci della provincia di Ancona, accomunati da livore politico verso il Pd e ringalluzziti dalle recenti vittorie elettorali del centro destra, ha deciso di sfiduciare la presidenza della Provincia, che è anche presidenza dell’Ata – fa sapere Jesi in Comune -. Ad anni di distanza restano ancora da decidere anche la localizzazione e il dimensionamento dell’impianto».

Per l’opposizione questo voto è volto a «consentire quest’operazione politica e per permettere ai Sindaci di destra della provincia, capitanati da Bacci e forti di una Giunta regionale di destra, di sfiduciare l’Ata. Il presidente della Terza Commissione consiliare jesina farebbe bene a dimettersi, ha abdicato al suo ruolo di garanzia nei confronti dei consiglieri».

Un nuovo piano d’ambito per la gestione rifiuti che contenga l’esatta previsione degli impianti da realizzare e della loro localizzazione sul territorio provinciale. La successiva risposta della maggioranza con i gruppi di Jesiamo, Jesinsieme e Patto x Jesi che, in vista dell’assemblea provinciale del 18 marzo, invitano il sindaco Massimo Bacci e la Giunta ad attivarsi in ogni sede opportuna per far accertare l’idoneità del percorso finora compiuto da Ata al fine di individuare il nuovo piano d’ambito e un gestore unico.

«Occorre un cambio di passo – fanno sapere – . I gravi ritardi nelle scelte sulla realizzazione e gestione degli impianti necessari a livello provinciale, rischiano di provocare ulteriori danni agli Enti locali». Attraverso un documento discusso in commissione consiliare e che sarà sottoposto poi all’attenzione del Consiglio comunale, la maggioranza esprime contrarietà al percorso seguito da Ata Ato2 Ancona sia per l’individuazione del gestore unico dei rifiuti in ambito provinciale Ancona tramite affidamento diretto in house, sia per la realizzazione dell’impianto biodigestore (e relativa gestione), considerando anche l’enorme dilatazione dei tempi, ad oggi stimati nel 2026 – 2027.

«Contestiamo le scelte politiche, fino ad ora compiute, che hanno portato a risultati decisamente negativi a discapito della  pianificazione e programmazione della gestione del ciclo dei rifiuti nella provincia, con gravi ritardi nelle scelte sulla realizzazione e gestione degli impianti necessari a livello provinciale».

Nel 2019 l’individuazione a Jesi di una sito idoneo per l’ubicazione del biodigestore, poi l’approvazione in Consiglio comunale di un atto di indirizzo richiesto da Ata con urgenza, pena la perdita di risorse pubbliche.

«Contributi oramai persi – evidenziano dalla maggioranza – senza contare che la proposta formulata dal Comune di Jesi non è mai stata sottoposta a discussione né a votazione in apposita Assemblea Ata».

Il documento mette poi in evidenza il danno erariale, a fronte del duplice annullamento prima da parte del Tar Marche e successivamente, ai ricorsi presentati, da parte del Consiglio di Stato che hanno sancito l’illegittimità dell’affidamento diretto a un unico soggetto giuridico del ruolo “gestore unico del servizio provinciale dei rifiuti”. I gruppi sollecitano dunque l’adozione di un nuovo piano d’ambito che «contenga l’esatta previsione degli impianti da realizzare e della loro localizzazione sul territorio provinciale, con allegato il rapporto ambientale collegato al piano, documento fondamentale per l’avvio della procedura di Vas, e di tutti i passaggi conseguenti». 

«La realizzazione di tale impianto – ribadiscono – assume una grande importanza per il territorio provinciale, visti gli alti costi non solo economici da parte di cittadini ed enti ma soprattutto ambientali che, a tutt’oggi, stiamo pagando per trasportare i nostri rifiuti fuori regione per il loro smaltimento, e tenuto anche conto di quanto potrebbe essere vantaggioso per la nostra comunità produrre energia pulita sotto forma di biometano derivato da una fonte rinnovabile costituita dai rifiuti  organici di tutti i cittadini dell’ambito».

(e.d.)

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