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Cronaca

JESI Riapertura negozi, i primi fermenti di Corso Matteotti

«C’è ancora un po’ di paura, ma seguiamo regole ferree»

JESI, 18 maggio 2020 – Finalmente le riaperture interessano più o meno tutte le attività. E anche il centro di Jesi torna a vedere un po’ di fermento.

Poche persone, comprensibilmente, di lunedì mattina, ma corso Matteotti ricomincia a profumare di caffè, e anche gli altri negozi riaprono i battenti, rispettando e facendo rispettare regole ferree. Perché un nuovo lockdown non ce lo possiamo permettere.

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Fuori dai negozi sono sempre esposte le semplici regole anti-contagio da seguire

L’abbigliamento

«C’è ancora un po’ di paura, ci vorrà del tempo per tornare alla piena normalità – ci dicono dal negozio di abbigliamento Tango -. Dal canto nostro, abbiamo sanificato tutto il locale nonostante non fosse obbligatorio, imponiamo l’obbligo di indossare mascherina e guanti e di utilizzare l’igienizzante. Inoltre sanifichiamo tutti i capi provati con la vaporella che funziona a 100 gradi».

In effetti queste norme per scongiurare ricadute nel numero di contagi c’erano state anticipate da Jesi Centro e da alcuni dei suoi commercianti, pronti e attrezzati da settimane per le riaperture.

Molti negozi di abbigliamento, anche per bambini, come Le petit garçon, stanno ovviando alla difficoltà di reperire mascherine chirurgiche vendendo quelle lavabili, più ecologiche e ormai anche accessorio di stile. «Le nostre sono certificate dal Ministero della Salute – conclude la titolare di Tango – e costano 12 euro».

Le petit garçon

Cibi e bevande

Entusiasmo dal bar-gelateria Snoopy, che può fortunatamente godere anche dello spazio esterno, complice la bella (si spera) stagione in arrivo, che permetterà di risparmiare alcuni ingressi nel locale. «Lavoriamo in sicurezza – conferma il titolare -, l’importante era ricominciare, per tutti».

Fortunatamente per loro, le attività che somministrano cibi e bevande avevano un margine, seppur minimo, già da prima di oggi. «Le persone sono ancora titubanti – spiega la gelateria Victoria -, ci sono state pesanti implicazioni economiche, ma potevamo già vendere gelato da asporto. La gente sembra paziente e rispettosa delle regole e delle code da fare fuori».

Ma accanto agli entusiasmi, ai bollini verdi nelle vetrine che rassicurano gli avventori dei negozi, c’è ancora un po’ di malinconia per quei locali che espongono cartelli di “prossima riapertura”, di “fuori tutto”. Della chiusura definitiva dell’ottica Rossini lo sapevamo già, ma il cartello che ufficializza la cessione dell’attività «dopo 56 anni» ha aggiunto al corso di stamattina una nota di tristezza.

Kirikù: dopo piazza Pergolesi

Jesi Centro, poi, sta continuamente dialogando con il Comune per rimandare i lavori alla pavimentazione del corso. Dopo i lunghi lavori di piazza Pergolesi e la chiusura per l’emergenza sanitaria, alcune attività potrebbero rischiare grosso. La futura ripavimentazione, però, risparmierà Kirikù, negozio di giocattoli ora in piazza della Repubblica, costretto a trasferirsi proprio per il restyling della piazzetta.

«La gente ora si è abituata alla consegna a domicilio – spiega Laura Loccioni -, prima di oggi potevo lavorare con quella modalità e in negozio, dove stavo per due ore al giorno, potevo vendere solo colori e libri, ritenuti beni necessari per i bambini». Ora si ricomincia a pieno regime, confidando nel buonsenso delle persone e in una ripresa graduale della normalità.

Elisa Ortolani

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