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Cronaca

JESI Salvini contestato, tensione tra Polizia e manifestanti (video)

Circa mille persone si sono radunate in Corso Matteotti, presso la Ubi: cori, fischi e cartelloni

JESI, 14 settembre 2020 – Un migliaio di persone si è radunato dalle 16 in poi su Corso Matteotti, armati di cartelli e fischietti, al grido di “Jesi non si lega“.

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Intorno alle 16 era ancora ristretto il gruppo di persone arrivato in centro città che è stato caricato dal cellulare della Polizia: il furgone posizionato nella traversa del Caffè Saccaria ha provocato momenti di tensione. Cori, fischi e cartelloni sono stati esposti per tutta la durata della contestazione. Anche per i giornalisti è stato difficile passare, nonostante l’esibizione dei documenti.

Pian piano il gruppo dei contestatori è cresciuto di numero rimanendo sempre dove le forze dell’ordine li ha costretti a restare, e cioè in quel tratto di Corso, fatta eccezione per quelli (non pochi) che nel frattempo erano riusciti a raggiungere Piazza della Repubblica passando per le vie laterali.

«Nessuna intenzione di sfondare il cordone di polizia» hanno garantito i manifestanti che con il megafono hanno chiesto di mantenere la calma e di poter raggiungere la piazza. Un gruppo eterogeneo fatto di giovani e giovanissimi ma anche uomini e donne di altre generazioni.

Sui social il centro sociale Tnt pubblica le immagini della protesta e scrive: «Questa è la storia di oggi, Jesi è antifascista, antirazzista e antisessista, e non c’è alcuno spazio per chi predica odio e discriminazione! In tantissimi abbiamo assediato Salvini, la Lega e i loro sproloqui e nonostante l’estrema militarizzazione, due cariche per tenerci lontani, un altro gruppo di attivisti  è entrato e hanno contestato anche da dentro la piazza».

Più tardi c’è stata un’altra carica che ha generato ancora tensione senza però provocare problemi di sorta all’una o all’altra parte. I controlli si sono intensificati in piazza: a una signora è stato impedito di mostrare il cartello “Cultura e bellezza, non odio e razzismo“. Le contestazioni verbali e l’esibizione di cartelli non sono mancati anche durante il comizio del leader della Lega: molti infatti i manifestanti che avevano raggiunto la Piazza passando per le vie laterali, un momento sfociato con l’esposizione di striscioni e magliette nel corso del “momento selfie” di Matteo Salvini.

Quando il cordone delle forze dell’ordine è stato sciolto, i manifestanti hanno raggiunto la piazza reggendo cartelli come «Mattè, Stupor Mundi te dice gné?».

(e.d.)

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