Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi San Giuseppe lancia un SOS, «quartiere in cui non ci sentiamo più sicuri»

L’amarezza dei residenti che denunciano schiamazzi notturni, risse e traffici promiscui, ultimo episodio quello di un ragazzo privo di sensi rinvenuto davanti a un condominio, avviata una raccolta firme

Jesi – Testimoniano quello che per loro è l’ennesimo episodio di una serata finita male nella vita notturna di San Giuseppe, i residenti del quartiere, che ormai da giorni sono vittime di schiamazzi, minacce urlate ad alta voce, episodi di violenza e vandalismo che oltre a non lasciarli dormire di notte, mettono a repentaglio la sicurezza del luogo in cui abitano da una vita.

L’ultima segnalazione risale infatti a ieri mattina, quando durante il giro di pulizia delle strade, intorno alle 6, gli operatori di Jesi Servizi hanno trovato davanti al garage di un condominio del quartiere un ragazzo sulla venticinquina, privo di sensi, per cui hanno richiesto l’intervento del 118 che lo ha trasportato al pronto soccorso del “Carlo Urbani”.

A raccontare l’episodio è uno dei residenti che ha assistito alla scena e si è recato al comando dei Carabinieri per rilasciare la sua testimonianza.

La goccia che fa traboccare il vaso, quello della pazienza degli abitanti di un quartiere storico per la comunità jesina, simbolo di condivisione e convivialità, che non ce la fanno più, dicono, ad assistere all’«inesorabile declino di San Giuseppe dettato dallo stato di abbandono degli spazi pubblici e dalle frequentazioni poco raccomandabili».

Zone del quartiere in cui la vegetazione favorisce la possibilità di appartarsi

«Oltre allo stato di incuria in cui versa il quartiere ormai da anni, ora stanno proliferando le attività di personaggi poco raccomandabili che approfittano dell’oscurità e dei luoghi più nascosti, complice anche la vegetazione incolta che crea coni d’ombra, di cui approfittano per trafficare con soldi e droga», dicono i residenti.

«Più volte è capitato che alcuni di noi passeggiando per la strada che costeggia il Campo Boario abbiano assistito a strani scambi tra stranieri e italiani, non sempre siamo in grado di riconoscere le nazionalità. Così come sono molti gli episodi di risse, spesso violente, tra ragazzi extracomunitari, che avvengono anche di giorno».

Il passaggio pedonale che costeggia il Campo Boario nascosto da una fitta vegetazione

Risale a poco tempo fa, ci raccontano, anche il ritrovamento da parte di uno dei residenti di un marsupio appoggiato su un muretto all’altezza del campo da calcio al cui interno è stata rinvenuta una pistola, risultata poi essere una scacciacani. Ma anche in questo caso è scattata la segnalazione ai Carabinieri che hanno raccolto la testimonianza dei residenti e ritirato l’arma. Un fatto che ha destato, comunque, preoccupazione e allarme.

La scacciacani ritrovata da un residente

«E’ un quartiere in cui non ci sentiamo più sicuri – hanno detto gli abitanti -. Non ci fidiamo più a far uscire i nostri ragazzi sotto casa come si faceva una volta. Le segnalazioni alle Forze dell’ordine spesso non sono sufficienti a cambiare lo stato delle cose. Il timore di spostarsi tra le vie del quartiere aumenta soprattutto di notte, quando si riempiono di schiamazzi, di uomini ubriachi che urlano e si minacciano ad alta voce, si picchiano».

«In generale nel quartiere si parla di giri di droga e prostituzione. Sono voci che non possiamo dimostrare. Ma le urla che sentiamo e le risse a cui assistiamo, quelle sono reali e disturbano non solo la nostra quiete notturna ma anche la nostra sicurezza quotidiana».

«Anche del servizio di prossimità, a parte i primi due interventi, non abbiamo saputo più nulla, ci sentiamo abbandonati».

Da qui la decisione di avviare una raccolta firme tra i residenti da presentare all’Amministrazione comunale e agli uffici di tutte le Forze dell’ordine, per porre all’attenzione la problematica del disturbo della quiete pubblica e il tema della sicurezza e richiedere un intervento risolutivo.

© riproduzione riservata

News