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Cronaca

Jesi San Savino, la magia della Natività opera dei mastri presepai

A 800 anni dal primo presepe allestito da San Francesco, se ne possono ammirare due: quello storico e quello popolare

Jesi – Inaugurato sabato scorso lo storico presepe a cura della Confraternita dei Mastri Presepai jesini a piazza San Savino.

«Sono passati ben 800 anni – racconta Sandro Camilletti – da quando San Francesco ha pensato di fare il presepe per ricordare la nascita di nostro Signore Gesù, viaggiò molto e nel 1219 andò in Terra Santa, in occasione della quinta crociata, con l’intento di conoscere, in realtà convertire, Malik al Kamil sultano d’ Egitto».

Sandro Camilletti

«San Francesco oltrepassò le linee della guerra e con un altro frate si fece imprigionare proprio per riuscire a parlare con il sultano. Non riuscì a convertirlo ma tra loro parlarono molto, si apprezzarono e il sultano gli fornì un salvacondotto per visitare Nazareth e Betlemme».

«Nel nostro  presepe – racconta Sandro Camilletti – è anche presente la scena di quando nel 1220, risalendo a Bari, San Francesco incontrò Federico II e gli raccontò l’esperienza in Terra Santa e con lui, si narra,  parlò di importanti quesiti esistenziali. Qualche anno dopo, nel 1223, a Greccio, San Francesco chiese al Papa di far rivivere emozionalmente la Natività e il Papa glielo concesse, ma non in chiesa piuttosto  nelle campagne adiacenti. Così San Francesco mise in scena il primo presepe vivente a Greccio. Noi qui lo abbiamo vestito da diacono e in primo piano abbiamo messo una mangiatoia dove lupi e capre dimorano insieme, in segno di pace. Ma ci siamo chiesti “Chi fu il primo a mettere in scena un presepe non umano ma fatto di statue?” ».

«I nostri studi ci hanno portato nel museo della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, dove scoprimmo che Arnolfo di Cambio, nel 1293, ideò il presepe che tutti noi oggi usiamo fare. Il presepe di Arnolfo di Cambio aveva una connotazione quasi teatrale».

«Il nostro storico presepe di San Savino – conclude – contiene 2 presepi, quello storico dove rappresentiamo i primi 2 capitoli del Vangelo di Matteo e un presepe popolare con scene di vita di campagna, dove rappresentiamo le parole di Isaia che al  capito 11 scrive: “Il leone e la pecora mangeranno insieme, il bambino giocherà con il serpente”»

Un presepe dagli scorci moderni, massima cura del dettaglio, proporzioni, angolature, prospettive perfette, assolutamente da vedere. Un lavoro portato avanti dagli 8 mastri presepai. 

Apertura secondo la tabella.

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