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Cronaca

JESI SAN SAVINO LINKING FESTIVAL, PRIMI PASSI PER CREARE UN’IDENTITÀ DI QUARTIERE

L’arte così come lo sport, la musica e cultura sono strumenti di dialogo e di integrazione

L’arte così come lo sport, la musica e cultura sono strumenti di dialogo e di integrazione

JESI, 1 ottobre 2015 – Dopo la favorevole accoglienza riservata al “San Savino Linking Festival”, organizzato dall’Associazione Culturale Victoria (A.C.V.), i responsabili di questa realtà culturale educativa sono ulteriormente stimolati a raggiungere l’obiettivo di creare in quella zona una identità di quartiere. Per capire quale sia lo scopo del Presidente dell’A.C.V. è opportuno descrivere a chi non conosce le trasformazioni di quel quartiere e quella che è la realtà attuale. Da alcuni anni a questa parte la zona San Savino si è caratterizzata da un impoverimento di popolazione locale ed una crescita elevata di uomini, donne e bambini provenienti da Paesi extraeuropei. La fotografia di questo quartiere è ben rappresentata dal murales realizzato mesi addietro dai ragazzi del Liceo Artistico “E. Mannucci” che ricopre l’intera parete laterale della palazzina di via XXIV Maggio che ospita la scuola di lingua della Victoria Company, finanziatrice dell’opera.
Con l’iniziativa svoltasi domenica scorsa su quella piazza si è avuta la sensazione che l’intendimento del responsabile dell’Associazione, Giuseppe Romagnoli, di creare questa identità sia stato raggiunto, che il messaggio che si è voluto lanciare è stato raccolto, ma è troppo presto per dire che l’obiettivo è stato raggiunto, che l’identità di quartiere è diventata realtà. Forse occorrerà ancora del tempo perché ciò avvenga, ma certamente, prima o poi, questo traguardo sarà raggiunto e la zona San Savino sarà, né più né meno simile ai quartieri storici cittadini.
Non è certo un caso se alla “festa” di domenica hanno aderito le istituzioni locali rappresentate dal vice sindaco Luca Butini, società sportive di prima classe come l’Aurora Basket, la Roller Marche, Rugby Jesi ’70, gruppi di tradizione popolare come gli sbandieratori dell’Ente Palio San Floriano e tante altre realtà operanti sul territorio. I responsabili di questi gruppi, associazione ed enti hanno capito l’importanza del progetto ed hanno così deciso di assecondare i promotori nell’interesse dell’integrazione tra i vari “popoli” presenti nella zona.
“L’associazione vuole proprio attivare attraverso eventi ed iniziative il senso di solidarietà e di rispetto, una cultura unica e multilinguistica che sia forma di arricchimento, una risorsa per le persone del territorio – conclude Romagnoli – Per questo, occorre superare le barriere, uscire da casa e scendere fuori, in piazza. Per parlarsi, conoscersi e confrontarsi: ed è nei momenti di festa, di gioia e divertimento, attraverso iniziative del tempo libero, che è più facile abbassare le barriere, superare le differenze e diventare un noi, qui”.

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