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JESI Scuola “Martiri della Libertà”: non c’è pace

Scuola "Martiri della Libertà"

«Perché non utilizzare i locali dell’ex ospedale dietro corso Matteotti?»

JESI, 30 luglio 2020La scuola “Martiri della Libertà” che tanti di noi vedono pietosamente muta e imbrigliata da anni – oh le mille gradevoli voci dei bambini di un tempo all’inizio e alla fine delle lezioni e quei tanti nonni ad attenderli e prenderli per mano! – non trova pace. Problemi burocratici e giudiziari con la ditta vincitrice dell’appalto.

Ultimo atto: rottura totale da parte del Comune con stessa ditta e preparativi per un nuovo appalto. Campa cavallo! E poiché i responsabili sapevano, e sanno ancora meglio ora, quanto saranno lontani i tempi prima di rivedere i bambini della zona allegri e gioiosi in quelle stanze, i progetti della risistemazione provvisoria si rincoreranno ancora per anni.

Non voglio riassumere le varie tappe e proposte di ieri e di oggi, ma consumare le poche righe a disposizione per tentare anche io un consiglio che, a lume di naso, potrebbe essere un netto rifiuto da parte del Sindaco, dell’assessore ai Lavori e dell’Amministrazione in generale. Dati i precedenti.

Perché io mi permetto – spes contra spem – di riproporre il piano terra e il primo piano della palazzina ex ospedale che si trova dietro il corso Matteotti. Quella che un tempo io proposi di salvare dall’abbattimento per tanti motivi positivi che non sto a richiamare, ma che dal sindaco Bacci, dopo qualche tentennamento, si ebbe una netta bocciatura in quanto l’eventuale utilizzo avrebbe comportato una spesa di due-tre milioni per la messa a norma di legge dell’edificio, cifra impossibile per l’Amministrazione.

Mi parve a suo tempo, conoscendo abbastanza bene la palazzina, una cifra abnorme ma, data la mia incompetenza, non azzardo entrare nel merito. Però come si fa a non tener presente la vicinanza della palazzina rispetto all’edifico bloccato, come si fa a non tener presente gli spazi esterni a disposizione, i pochi lavori per adattare due piani (non gli altri piani, per la ovvia sicurezza di sgombero da garantire).

L’ex ospedale

Come, infine, non tener presente il possibile accesso da tre vie diverse? Piano terra e primo piano credo che siano sufficienti, magari abbattendo qualche canterto. Certo, tutto in via provvisoria. Ma quale regalo maggiore agli alunni e ai genitori e nonni di metterla a disposizione perché vicina e perché funzionale da tanti punti di vista? Si pensi alle facilitazioni offerte del grande parcheggio.

La ex Asl di via Gallodoro, dove sta ancora – paradossalmente – Tnt, credo che abbia una struttura che comporta modifiche molto maggiori rispetto a quelle richieste dalla palazzina dell’ex ospedale. Quindi una spesa minore e tempi più rapidi. Ma so che, data la passata esperienza, faccio una proposta ormai… proibita.

Mi sento una Cassandra che solo fra mille anni qualcuno dell’Amministrazione capirà che aveva ragione allora, quando chiedevo di salvare dall’abbattimento questa discussa costruzione e che ho ragione oggi a proporre di “prestarla” alla scuola peregrinante di via Asiago.

Vittorio Massaccesi

da Voce della Vallesina

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