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Cronaca

JESI “SOCIAL OPERA FESTIVAL”, C’È SPAZIO PER L’INTEGRAZIONE SOCIALE

socialoperaJESI, 7 maggio 2016 – La Fondazione Pergolesi Spontini fa il bis; anche quest’anno il Teatro Valeria Moriconi ospiterà il “Social Opera Festival”, il festival di “Territori e teatralità” curato da Silvano Sbarbati che aprirà i battenti lunedì prossimo, 9 maggio, per concludersi domenica 22. Molti i soggetti coinvolti nell’iniziativa, oltre al Comune ed alla Fondazione Pergolesi Spontini contribuiscono: l’Azienda servizi alla persona (ASP) dell’ambito territoriale 9, i comuni di Castelplanio, Cupramontana, Fabriano, Filottrano, Maiolati Spontini, Montecarotto e Staffolo, la JesiServizi, l’Asur Area Vasta 2 zona territoriale 5, l’Unità multidisciplinare età adulta (Umea, la Cooss Marche, il Centro diurno “Il girasole” di Staffolo, il centro diurno per disabili “De Coccio” di Jesi, il Servizio “Sollievo” di Fabriano, l’Associazione culturale “Scacciapensieri” di Filottrano, alcuni soggetti dell’Asp 10 di Fabriano ed altre realtà del territorio della Vallesina quali: Nuovo spazio Studio danza di Jesi, Residenza per anziani “Collegio Pergolesi – casa famiglia” ed altri ancora.

La manifestazione nasce dal lavoro di promozione e di sensibilizzazione verso il melodramma che la Fondazione ha intrapreso in questi anni coinvolgendo in modo capillare la società civile di Jesi e della Vallesina, ed in particolare il mondo delle scuole, della disabilità e del disagio sociale. Attraverso il coinvolgimento delle realtà sociali e culturali che operano nel territorio, il progetto ha in questi anni messo in connessione il valore emozionale e di gruppo dell’opera lirica con le persone che hanno poche occasioni di farlo; attraverso il teatro, l’arte e la musica, “Social Opera” ha promosso benessere ed integrazione sociale.

SOCIAL OPERA_bisIl ricco calendario (30 rappresentazioni e 2 seminari di riflessione) vedrà impegnati oltre 700 bambini, ragazzi e adulti che operano nel territorio che daranno la loro interpretazione del filo conduttore del festival, vale a dire il tema di Romeo e Giulietta incentrato sull’opera di Bellini.

Il festival e le sue finalità sono state illustrate nel foyer del Teatro Pergolesi dal curatore, Silvano Sbarbati, dall’assessore ai servizi sociali, Marisa Campanelli, dal dottor Massimo Mari, del Distretto di salute mentale dell’Asur zona 2. Quest’ultimo ha evidenziato come con questa iniziativa Jesi si dimostri piena di spunti di riflessione su un tema così importante come quello che sottende al festival. Il festival, infatti, è stato ideato “per operare nel sociale, per portare in evidenza tante esperienze laboratori e tanti progetti”.

Due, come detto, i seminari che si svolgeranno nel corso de festival, entrambi nella ritrovata chiesa di San Bernardo; il primo, in programma il 19 maggio alle ore 17,30, verterà sul tema: “La città (In)Visibile – le attrezzature teoriche, le soluzioni pratiche, le ipotesi per il futuro” con la proiezione di videointerviste  e le conclusioni che saranno tratte del presidente dell’Asp – Ats 9, Dott. Sergio Mosconi. Moderatore del seminario lo stesso Sbarbati che si avvarrà della collaborazione del Comune di Jesi, del Gruppo solidarietà di Moie di Maiolati Spontini.

Il secondo appuntamento è per il sabato 21, stessa sede e stesso orario. In questo caso a condurre i lavori sarà la Dott.ssa Ingrid Iencinella, dirigente psicologa presso Area Disabilità – Umea, Asur Marche, area vasta 2 zona territoriale di Jesi. L’intervento principale sarà affidato al dott. Francesco Stroppa, analista che lavora al Dipartimento salute mentale di Pordenone.

Il Festival, come detto, prenderà il via lunedì prossimo, alle ore 15, con “Waiting for … Montecchi”, un laboratorio di teatralità del Centro Diurno per Disabili “De Coccio” di Jesi. Seguirà, alle ore 16, “Il lenzuolo di Giulietta e Romeo”, laboratorio di teatralità del centro diurno “Il Girasole” di Staffolo.

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