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Cronaca

JESI Spostamento fontana, ipotesi referendum abrogativo

L’idea è quella di raccogliere firme, in alternativa c’è la via di un sondaggio

JESI, 4 dicembre 2020 – Nel pomeriggio di oggi è stato trasmesso in diretta Facebook l’incontro rivolto alla cittadinanza organizzato da Jesi in Comune per spiegare agli jesini la questione del lascito Morosetti, “Una piazza in comune” (foto in primo piano, con il presidente di Jesi in Comune Filippo Cingolani e i consiglieri). A riassumere il contenuto del lungo Consiglio comunale di martedì scorso, il consigliere Francesco Coltorti.

«Ci sembra che ci sia un certo malcontento in città circa questa questione», ha detto, ricordando che il testamento del fumettista Cassio Morosetti prevede un’alternativa allo spostamento, cioè destinare i 2 milioni di euro a tre associazioni benefiche fra cui l’osimana Lega del filo d’oro.

«Neanche il tempo di veder bocciata la proposta referendaria che già si doveva votare per procedere verso il ».

Il dissenso alla decisione arriva da persone con diversa fede partitica, tanto che anche due consigliere di maggioranza si sono astenute in sede di Consiglio comunale.

«Sull’identità delle piazze principali della città non può decidere un ricco benefattore – ha aggiunto la consigliera Agnese Santarelli -. È stata promossa una propaganda nei confronti di Cassio Morosetti per indorare la pillola ai cittadini, ma vogliamo ragionare non solo per, ma anche con la città».

Una delle possibilità avanzate è quella della raccolta firme per un referendum abrogativo, che può essere proposta da almeno 10 cittadini e sottoscritta da almeno 2 mila.

«Se la maggioranza avesse davvero voluto consultare la città – ha sottolineato la consigliera -, invece di provare a convincerla avrebbe avuto tanto tempo per farlo dal luglio scorso. L’impressione è che la maggioranza abbia il sentore dell’opinione della città e per questo non voglia consultarla».

«L’Amministrazione – ha detto Samuele Animali – pensa di riuscire a fare tutte quelle cose che finora non sono state considerate priorità e che non è riuscita a fare nel corso del mandato.

La seconda strada percorribile, nel caso in cui il Comitato dei garanti non approvasse il referendum, è quella del sondaggio di opinione, a campione.

Anche qui i dubbi sorgono relativamente alle tempistiche: ma possono la volontà di un singolo cittadino e i suoi vincoli temporali impedire la partecipazione democratica?

Dalla sua, la maggioranza avrebbe un’apparente forte convinzione di migliorare le due piazze, riportando quella della Repubblica al pre-1949. Inoltre per lo spostamento è stata stimata una cifra di 800 mila euro: «Il milione e 200 mila euro che avanzerebbe fa comprensibilmente gola all’Amministrazione, che ha iniziato ad accennare alcune opere possibili, ma non esistono calcoli reali o preventivi», ha puntualizzato Francesco Coltorti.

Samuele Animali ha però sollevato alcune questioni: anzitutto, non esiste ancora un progetto che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza. Inoltre, in mancanza di un parere giuridico completo, cosa succederebbe se il vincolo del “per sempre” presente nel testamento non potesse essere rispettato?

Oltre il danno si rischia anche la beffa: siamo sicuri che anche senza referendum i lavori verrebbero conclusi in tempo?

Molti i contributi degli spettatori che hanno seguito la diretta ponendo domande sulla vicenda.

(e.o.)

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