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JESI Bocciato il referendum, Bacci: «Non c’è tempo»

Anche la Soprintendenza si è espressa favorevolmente allo spostamento della fontana dei leoni

JESI, 30 novembre 2020Bocciata la proposta referendaria dell’opposizione per chiedere ai cittadini un’opinione sul lascito Morosetti. Ad avanzarla in Consiglio comunale Jesi in Comune e Partito Democratico, che chiedevano di consultare democraticamente gli jesini e le jesine circa lo spostamento della fontana dei leoni da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica.

Servivano i 3/4 di voti a favore perché fosse approvata la proposta di referendum, respinta con 14 voti contrari, 10 favorevoli e una astensione.

Pd e Jesi in Comune hanno votato per il ““, favorevoli anche Marco Giampaoletti del Gruppo Misto e Claudia Lancioni per i 5Stelle.

Nelle fila della maggioranza ha votato favorevolmente Chiara Cercaci, si è astenuta la consigliera Gianna Pierantonelli. Contrario il voto della maggioranza, quasi compatta, e quello della consigliera di Forza Italia Silvia Gregori.

Daniele Massaccesi e Mauro Torelli

I dubbi sulla liceità dello spostamento riguardano non solo la modifica delle identità delle due piazze, ma anche gli eventuali vincoli per le Amministrazioni future.

Il testo del referendum sarebbe stato il seguente: «Vuoi tu che il Comune di Jesi, in adempimento a quanto previsto nel testamento del sig. Cassio Morosetti, proceda allo spostamento della Fontana con i leoni e l’obelisco da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica, lasciandola lì per sempre.

«È assolutamente necessario interpellare i cittadini su una scelta del genere, che intacca l’identità cittadina», ha introdotto la proposta Lorenzo Fiordelmondo.

Lorenzo Fiordelmondo

«Serve l’elemento del consenso, che unisce l’autonomia del singolo cittadino e dell’Amministrazione, inoltre l’importante vincolo giuridico del per sempre lascia perplessi».

«Non abbiamo memoria storica di referendum nella nostra città – ha specificato il dirigente Mauro Torelli -, ma un costo stimato sarebbe stato massimo di 75 mila euro». E solo se avesse vinto il no sarebbe stato a carico del Comune.

«Un referendum consultivo è pleonastico – ha commentato il sindaco Massimo Bacci -. Se dovesse risultare affermativo, sforeremmo i tempi massimi: la fine dei lavori è vincolata a una tempistica precisa, che è quella del 22 luglio 2021. Allora tocca ai consiglieri decidere, dato che sono stati eletti democraticamente nel 2017».

Massimo Bacci

«Se non c’è la possibilità di decidere consapevolmente e democraticamente, semplicemente non si deve decidere – ha risposto Agnese Santarelli -. I monumenti non sono solo decori urbanistici ma entrano nella vita delle persone che frequentano le piazze, tanto che Morosetti, nostalgico, ha chiesto lo spostamento della fontana. Ma allo stesso modo vanno rispettate le volontà anche degli altri cittadini e cittadine, anche se non dispongono di 2 milioni di euro».

«Se il problema è il tempo, perché invece di proporre l’accettazione del lascito non si sono proposte soluzioni alternative per consultare la città? Credo che temiate l’esito del referendum, rinviate la pratica di accettazione del lascito e pensiamo come ascoltare i cittadini in modo più rapido», ha concluso.

Andrea Binci

«Operiamo una modifica radicale delle due maggiori piazze cittadine e non si sente la necessità di sentire i cittadini? Io ci rimango male, ma i tempi della democrazia in questa città li decide Morosetti? – ha aggiunto Andrea Binci -. Questi soldi non vanno persi, andrebbero in beneficenza. Non mi sembra il caso di procedere con lo spostamento in mancanza di approfondimenti anche legali sul testamento, oltre che senza consultare i cittadini».

«Le piazze sono figlie del proprio tempo. Snaturandole, rischiamo che diventino non-luoghi», ha detto Emanuela Marguccio.

Nicola Filonzi

«“Per sempre” significa che le opere pubbliche vengono fatte per durare più tempo possibile», ha commentato Nicola Filonzi. Posizione condivisa anche dal consigliere Giancarlo Catani.

«Si dà per assodata l’ammissibilità del referendum su cui invece deve esprimersi il Comitato dei garanti» ha spiegato Roberto Renzi che ha poi letto il parere della Soprintendenza, favorevole al ricollocamento.

Daniele Massaccesi

«Il referendum renderebbe vano il lascito – ha detto Daniele Massaccesi -, perché considerati tutti i passaggi verrebbe indetto ben che vada il 15 marzo 2021, e non si potrebbe poi effettuare lo spostamento».

Eleonora Dottori – Elisa Ortolani

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