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Cronaca

JESI TRADIZIONI RECUPERATE, NELLA CHIESA DI SAN NICOLÒ IL PRESEPE DEI TEMPLARI

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La custodia del sacro edificio, che dipende dal vicino santuario delle Grazie, è affidata, dal 2013, alla Commanderia ex Val Esino dei Cavalieri Templari Cattolici d’Italia

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I componenti della Commanderia jesina schierati al completo

JESI, 15 dicembre 2015  – Anche l’antica chiesa di san Nicolò, in corso Matteotti,  propone, insieme all’albero addobbato, un piccolo ma prezioso presepe, opera della Confraternita jesina dei Mastri Presepai.

La custodia del sacro edificio, che dipende dal vicino santuario delle Grazie, è affidata, dal 2013, alla Commanderia ex Val Esino dei Cavalieri Templari Cattolici d’Italia che proprio il 6 dicembre scorso, in occasione della ricorrenza del patrono, ha voluto far celebrare una messa con la partecipazione di tanti fedeli.

«Abbiamo eseguito diversi  lavori all’interno – ci dice il fondatore (2009) della Commanderia templare, Duilio Ricci – e ci prefiggiamo anche di recuperare i pochi affreschi rimasti che sono una bella testimonianza della storia devozionale di questo tempio».

Il quale, val bene ricordarlo, non è sconsacrato anche se al suo interno si organizzano eventi come mostre, concerti, dibattiti. Tutti in linea, però, con il rispetto che si deve al luogo. Un decreto vescovile, infatti, la classifica ad uso profano ma in qualsiasi momento può essere riportata al culto.

«Per noi è motivo di gioia mista ad una punta di orgoglio, l’aver contribuito affinché una celebrazione eucaristica ritornasse ad essere officiata in San Nicolò dopo anni di oblio». E celebrante è stato padre Giulio Pase, priore dei padri carmelitani. Il recupero degli edifici sacri, infatti, è uno dei punti cardine che sostiene l’impegno fondante dell’Associazione templare, che è laica.

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In occasione della ricorrenza del patrono, si è celebrata una messa con la partecipazione di tanti fedeli

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Un decreto vescovile classifica la chiesa di San Nicolò ad uso profano ma in qualsiasi momento può essere riportata al culto

In occasione della celebrazione eucaristica del 6 dicembre scorso, il Priore della Confraternita della Croce di Senigallia, Giampaolo Girolimetti Streccioni, ha fatto dono al presidente dei templari cattolici, Mauro Giorgio Ferretti, di una reliquia del beato Pio IX. Nella circostanza i componenti  della Commanderia jesina erano schierati al completo.

«La nostra Commanderia – ricorda Ricci – ha partecipato anche, come servizio volontario, in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, all’apertura della Porta Santa a Loreto, sabato scorso, dove c’ero anch’io e il giorno successivo a Jesi  e a San Ciriaco in Ancona, alla presenza del cardinale Edoardo Menichelli che ci ha appositamente richiesti».

«Emozionante? Di più, molto di più. Fare servizio per la Chiesa in queste occasioni o grandi eventi come l’ostensione della Sindone a Torino, è far parte della preparazione, condividere la liturgia e il significato simbolico e spirituale che proprio la Chiesa dà a queste occasioni. Vedere con quanta devozione e speranza i fedeli partecipano a questi riti è coinvolgente».

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